E’ scomparso a 79 anni, il 17 maggio, per complicazioni da Covid 19 il compositore greco Vangelis al secolo Evangelos Odysseas Papathanassiou. L’annuncio è stato dato con un tweet dal primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis.
La carriera di Vangelis è sterminata e ha inizio negli anni ’60 con il gruppo dei Forminx e poi nell’epopea del rock psichedelico con la fondazione e il trasferimento nel 1968 a Parigi della band Aphrodite’s Child, un gruppo che ebbe grande popolarità anche in Italia che vedeva la presenza di Demis Roussos e Loukas Sideras. Dopo il disfacimento degli Aphrodite’s Child, avvenuto per divergenze musicali, con l’uscita del concept album prog “666” del 1972, Vangelis avvia la sua carriera solista che avviene subito su due binari distinti quello delle colonne sonore e quello dei dischi di musica assoluta.
Affascinato dalla possibilità dei sintetizzatori di emulare le parti orchestrali e interessato alle contaminazioni neoclassiche del prog, Vangelis, diede vita a uno stile originale e parallelo alle sperimentazioni elettroniche del rock cosmico tedesco.
Impropriamente associato alla new age, genere sbiadito della generazione yuppie degli anni '80, in realtà Vangelis sviluppò una propria direzione sonora in grado di influenzare le generazioni successive di produttori di musica elettronica. I suoi dischi di musica assoluta degli anni ’70 e ’80 hanno un notevole successo e Vangelis collabora con il cantante degli Yes , Jon Anderson, e con vari artisti anche pop anche italiani come i Krisma, Patty Pravo o Riccardo Cocciante.
Ma la sua notorietà è dovuta alla realizzazione di colonne sonore che gli permette di raggiungere una visibilità che travalica i confini del rock e della musica elettronica con le musiche per il film “Momenti di Gloria” di Hugh Hudson del 1982 per il quale gli viene riconosciuto l’Oscar per la migliore colonna sonora originale.
Ma Vangelis diviene oggetto di culto ed emblema delle nuove direzioni della musica per sintetizzatori grazie alla fortunata collaborazione con il regista Ridley Scott con il quale, nel 1982, realizza le musiche per una riduzione cinematografica del romanzo di Philip K.Dick “Do Androids Dream of Electric Sheep?” intitolata “Blade Runner”, una pellicola seminale della fantascienza dei decenni successivi.
La visionarietà del romanzo di Dick unita alla cupa messa in scena visiva di Scott permettono a Vangelis di scrivere un commento sonoro che ancora oggi è considerato uno dei capolavori della musica elettronica e, malgrado le divergenze con l’etichetta ne abbiano ritardato l’uscita di quasi 12 anni, un vero e proprio punto di riferimento.
La vittoria dell’Oscar pone Vangelis al centro della sonorizzazione di molteplici eventi e produzioni dai Mondiali di Calcio della Corea del Sud del 2002 a notissimi spot pubblicitari che ne hanno fatto un icona nazionale e un vero e proprio personaggio istituzionale.