Variazioni enigmatiche, Roma, Teatro Parioli, 8-12 marzo 2022

Il teatro Parioli mette in scena Variazioni enigmatiche, una pièce di Eric-Emmanuel Schmitt scritta nel 1995 e presentata per la prima volta a Parigi l'anno successivo.
Il titolo prende spunto da un'opera sinfonica del compositore inglese Edward Elgar: le variazioni enigmatiche sono infatti quelle su una melodia nota che non si riesce ad individuare, come una bella donna che amata, non viene mai conosciuta fino in fondo.
Un testo dove non sembra accadere nulla e invece le vite dei protagonisti sono sconvolte dalla vicenda.
Matteo Tarasco è il regista di questa versione dell'opera che ha avuto in passato uno straordinario successo di pubblico e di critica, già interpretata in Francia da Alain Delon ed in Inghilterra da Donald Sutherland.
La trama è apparentemente molto semplice: Erik Larsen reporter, chiede un'intervista ad Abel Znork, premio nobel per la letteratura, un uomo molto bizzarro e burbero che vive su una piccola isola nel mare della Norvegia e che passa il tempo componendo lettere per una fantomatica donna che ama oramai da 15 anni.
Il colloquio fra i due protagonisti è frizzante fin dall'inizio, alternando aggressività e compassione, momenti di ironia ad attimi struggenti, fino ad arrivare all'ultimo drammatico segreto.
Un duello dialettico che non risparmia colpi a nessuno, sia ai personaggi in scena, sia al pubblico in sala.
Ammaliante l'interpretazione dei due attori (Glauco Mauri e Roberto Sturno) che da navigati "animali da palcoscenico" riescono a far emergere i sentimenti contrastanti che vivono i protagonisti nel dipanarsi dello spettacolo, specie nel lento degradare della commedia iniziale nel dramma finale.
L'ambientazione al polo nord favorisce una riflessione sul tempo e la sua relatività. Qui il giorno e la notte durano sei mesi ed infatti la scenografia, curata da Alessandro Camera, segue l'idea di un luogo sospeso senza tempo, una casa che ha pareti, ma nonostante ciò non ha barriere, come l'isola dove si svolge la storia. Anche le luci di Alberto Biondi facilitano questa atmosfera e giocano un ruolo fondamentale ricreando un ambiente intimo e caldo dentro, in contrapposizione al gelido crepuscolo artico che filtra dall'esterno.
L'enigma è il filo conduttore di tutto lo spettacolo, un problema senza soluzioni, come le variazioni sinfoniche Opera 36 di Elgar, in particolare la nona, che ricorre come arcano leitmotiv nel corso della rappresentazione.
Spettacolo avvincente che concede al pubblico frequenti momenti di ilarità, soprattutto con la caratterizzazione che i due bravissimi attori fanno dei loro personaggi.
Molti colpi di scena che "spiazzano" lo spettatore e al contempo stimolano la sua curiosità.
Epilogo del tutto inaspettato.



Questa recensione si riferisce alla rappresentazione dell'8 marzo 2022.

Variazioni Enigmatiche

di 
Eric-Emmanuel Schmitt

regia
Matteo Tarasco

con
Glauco Mauri
Roberto Sturno



Teatro Parioli
via Giosuè Borsi 20
tel. 065434851
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