Unica serata - 3 marzo - al Teatro Brancaccio per lo spettacolo con Debora Villa "Gli uomini vengono da Marte, la donne da Venere" di Paul Dewandre, tratto dal best seller di John Gray, da anni costantemente presente nelle classifiche di vendita di numerosi paesi. Il libro del famoso psicologo americano, vero e proprio "guru" della coppia, si basa su un pensiero tanto semplice quanto efficace: gli uomini e le donne hanno due diversi modi di pensare, parlare, amare. I comportamenti di uomini e donne assumono quindi spesso significati diametralmente opposti e tali dicotomie sono magistralmente portate in scena - per la prima volta da una donna - nell'adattamento teatrale di Debora Villa e Giovanna Donini. Il tema della coppia (sfruttato, ma sempre di effetto), le tesi fondamentali dello psicologo statunitense e, soprattutto, il sesso, sono gli argomenti che reggono la trama dell'opera, proposti molto organicamente (addirittura proiettati a grandi caratteri sullo sfondo del palco) nel corso dello spettacolo/conferenza dall'esilarante protagonista. Da perfetta venusiana Debora Villa riesce a coinvolgere, intenerire, far ridere con una comicità irriverente, ma raffinata, diretta e contemporaneamente colma di sottintesi, perfettamente captabili nella gestualità e nella mimica facciale: un non detto che vale più di tante parole. E come in una affollata terapia di gruppo collettiva, il pubblico, per tutta la durata dello spettacolo, viene coinvolto in estemporanei sondaggi, proposti per alzata di mano (tanto che le luci in sala restano accese praticamente per tutta la durata dello spettacolo). Ma non solo: a rafforzare con le evidenze dei fatti le teorie psicologiche argomentate dalla protagonista, alcuni spettatori vengono invitata sul palco per essere "psicanalizzati" da una accattivante e sensuale terapeuta che con simpatia, ma soprattutto con tanta autoironia, sottopone gli ignari "pazienti" a spassosi test psicologici. L'inarrestabile Debora Villa regala due ore di spettacolo incalzante e travolgente, nessuna pausa, mai un momento di rilassamento in un impetuoso dialogo fatto di racconti, spiegazioni, esempi (forse, a volte con un uso del linguaggio un po' troppo "colorito" che rende lo spettacolo non adatto ad un pubblico di bambini). E se qualcuno avesse ancora dubbi sul diverso modo di ragionare di uomini e donne, due palloni colorati "parlanti" posti ai lati del palco a rappresentare il pensiero maschile e quello femminile, scacciano ogni ulteriore incertezza. L'opera teatrale Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere, così come il libro, è una rappresentazione illuminante e divertente, che fornisce un punto di vista originale sulla vita di coppia, aiutando (almeno si spera) gli spettatori a fare chiarezza nel meraviglioso caos dell'amore e dando suggerimenti concreti (provare per credere) per apprezzare le differenze tra i due sessi. Il finale non è scontato: sicuramente di impatto e assolutamente condivisibile. |
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