Gli studenti del terzo anno del corso di recitazione del Centro Sperimentale di Cinematografia
propongono, dall'8 all'11 giugno, al Teatro Parioli SCOLATURE, un omaggio al grande regista Ettore Scola. Lo spettacolo nasce dallo studio delle sceneggiature dei famosi film del grande maestro e la sfida (a parere di che scrive vinta) è stata quella di riproporle in forma teatrale senza però snaturarle. Il risultato è un format "cineteatrale", come lo ha definito il regista Mario Grossi, che appassiona e diverte: un mix di recitazione sul palco e visione cinematografica dove i giovani attori sono messi alla prova della presenza scenica e del contatto col pubblico e, contemporaneamente girano delle scene ripresi da una telecamera che li proietta sullo schermo e che ne mette in evidenza i primi piani e le singole espressioni facciali. Il tutto è condito dalla presenza in sala degli attori che "escono" dalla scena sul palco per confondersi ed interagire col pubblico, ampliando lo spazio di recitazione e trascinando lo spettatore in un turbinio di cambi di prospettiva. Nell'opera sono riproposti spezzoni di film che hanno fatto la storia del cinema nostrano facendo nascere quella che è stata definita la "commedia all'italiana" (Dramma della gelosia, I nuovi mostri, Se permette parliamo di donne, Brutti sporchi e cattivi, La congiuntura, Signore e signori buonanotte, Una giornata particolare), interpretati da attori indimenticabili come Loren, Vitti, Mastroianni, Sordi, Manfredi, Gassman: una sfida non facile per i giovani allievi del corso di recitazione. Il risultato dell'esperimento (se così lo possiamo definire) è una rappresentazione gradevolissima, molto movimentata e coinvolgente dove tutto risulta curato nei minimi dettagli: musiche degli anni sessanta/settanta, costumi azzeccatissimi, scenografia essenziale ma di effetto, sapiente utilizzo degli spazi anche fuori dal palco. Per gli attori va poi riservata una citazione particolare. Si sono confrontati con la recitazione di mostri sacri del cinema italiano e nel parallelismo non ne sono usciti sconfitti. Certo nelle loro interpretazioni c'è ancora qualcosa di acerbo che l'esperienza farà maturare, ma le premesse sono veramente interessanti. Particolarmente eclettici Adriano Moretti e Marco Luca Vulcano nei vari ruoli interpretati, dove è emersa la loro capacità di caratterizzare i personaggi anche utilizzando dialetti diversi. Brava nel suo "elogio funebre" Alexia Cozzi, accattivante lo stile di Michele Sallicandro. Unico elemento meno piacevole è la durata dello spettacolo: quasi due ore e mezza senza interruzione richiedono al pubblico un notevole sforzo di attenzione (soprattutto in una location dove il caldo è stato la costante fissa della serata). Rappresentazione originale, adatta al pubblico di ogni età, leggera e fantasiosa, preludio (e questo è il mio augurio) di una brillante carriera per i giovani allievi del corso di recitazione. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione dell'8 giugno 2022. |
SCOLATURE
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