Va in scena dal primo al sei marzo alla Sala Umberto
lo spettacolo Giulietta, unica creazione narrativa di Federico Fellini. Il racconto venne pubblicato in lingua tedesca nel 1989 dal Gruppo editoriale Diogenes e successivamente divenne sceneggiatura di un film con il nome Giulietta degli spiriti. Per la realizzazione teatrale dell'opera, il drammaturgo Vitaliano Trevisan è riuscito caparbiamente a trarre dalle pagine del romanzo un testo di indubbio impatto emotivo: in scena una sola attrice (Roberta Caronia) diretta da Valter Malosti che, già nel 2004 aveva proposto una versione teatrale dell'opera vincendo con questo spettacolo il premio Hystrio 2004 per la regia, mentre la prima interprete di allora, Michela Cescon, si aggiudicò il premio della critica teatrale 2003-2004 e l'Ubu 2004 come migliore attrice. La piéce è un lungo monologo evocativo intensamente interpretato da Roberta Caronia che calca la scena indossando un pittoresco costume rappresentativo di un fantastico tendone da circo da cui esce da un busto la sua figura quasi surreale, una mistica creatura di quelle tanto care al genio riminese; una pista da circo dove, in qualche modo, Giulietta è inchiodata e intorno tutti i suoi fantasmi, gli spiriti evocati dalla presenza di nude marionette e da un sapiente gioco di luci e ombre. Questo ascetico scenario è sapientemente creato dalle musiche di Giovanni D'Aquila, dalle scene di Paolo Baroni e dalle deliziose marionette di Gianni Busso. E' lo stesso regista Valter Malosti che definisce Giulietta una struggente favola psicanalitica, una moderna Alice davanti allo specchio con il quale si apre e si chiude lo spettacolo. Il racconto sicuramente richiama una lunga e irridente seduta spiridica, probabilmente frutto delle frequentazioni di maghi, veggenti e spiritisti scovati in giro per l'Italia, negli anni, da Fellini e Giulietta Masina. il testo è il frutto di un'eccellente regia ed è magnificato dalla bravissima Roberta Caronia che con grande maestria e versatilità riesce a rappresentare la surreale personalità di Giulietta, fatta di cambi di personalità, soffocata dalle sue paure e prigioniera delle illusioni, il tutto rimanendo fisicamente bloccata nei movimenti (il tendone da circo di cui lei è parte impedisce qualsiasi tipo di spostamento). Un lavoro a tratti duro, ma anche di forte impatto emotivo, capace di trasportare il pubblico in un singolare vortice di passioni incarnando perfettamente il pensiero del grande regista, ancora tanto attuale ad oltre 100 anni dalla sua nascita e rispecchiando quanto Fellini dichiarò in un'intervista nel 1994 "La donna è meravigliosa. La donna è l'universo. Forse questa è una concezione tantrica. La donna è la parte altrui dell'uomo, ma gli è superiore perchè essa nasce adulta, antica..." Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 3 marzo 2022 |
Giulietta
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