Così come lo spettacolo "La Merda", precedente opera di Cristian Ceresoli (vincitore di diversi premi e ancora in tour nel mondo dal 2012) ha travalicato i confini del teatro, anche Happy hour manifesta tutta la sua originalità superando gli schemi classici del linguaggio. Ogni elemento è tirato agli estremi in un mix di eventi e situazioni che ricordano a volte il famosissimo film "Matilda" (la strana bambina), altre l'indimenticabile opera di Visconti "Bellissima" (la madre ambiziosa). Una tragedia moderna che fa ridere e piangere. Un racconto incalzante che concede un momento di tregua solo nella ripetuta litania che scandisce il passaggio da una parte all'altra del racconto. Penetrante e ossessiva la colonna sonora di Stefano Piro basata sulla musica di "Caracal", brano del Dj islandese Blue Cat. Notevole la performance dei due protagonisti che privati di ogni orpello artistico - scenografia praticamente inesistente e vestiti solo con slip e canottiera - con la voce e le movenze (e due fisici non proprio da modelli!) danno vita ad una storia tragica che però non rattrista lo spettatore, anzi, concede non di rado, qualche spontanea risata. Piece non per tutti, a volte di difficile comprensione, ma espressione di una forma di teatro che vuole volare alto osando temi, linguaggi e rappresentazioni. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 20 maggio 2022. |
Happy hour la canzone Caracal è della
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