Il Vedovo
Roma, Teatro Parioli Costanzo, dal 26 febbraio al 9 marzo 2025

Per la prima volta, in una trasposizione teatrale, va in scena al Teatro Parioli “Il Vedovo”, tratto dall’omonimo film del 1959, capolavoro del cinema italiano diretto da Dino Risi che vide interpreti di eccezione Alberto Sordi e Franca Valeri.

'Il vedovo', un’icona della cinematografia legata alla “commedia all’italiana”, dove passioni, sogni, necessità, vizi e virtù di un'intera nazione vengono messi a nudo in modo dissacrante, ritrova vita grazie all’intelligente adattamento di Gianni Clementi ed Ennio Coltorti, quest’ultimo, curatore anche dell’attentissima regia.
Protagonisti della commedia, Massimo Ghini, nel ruolo dell’arrivista romano trapiantato a Milano che sposa una donna ricca per impadronirsi del suo patrimonio, e Paola Tiziana Cruciani, imprenditrice pseudo milanese.
Al fine di dissipare ogni legittimo dubbio, occorre prima di tutto evidenziare che lo spettacolo teatrale non ha nulla da invidiare al film e gli automatici ed inevitabili paragoni restituiscono non un esperimento, bensì una prova riuscita. D’altronde Massimo Ghini non è nuovo a trasposizioni teatrali di grandi opere cinematografiche (basti pensare a Vacanze romane e Quasi amici), sempre proposte con rispetto per l’opera ed una grande professionalità. L’attore più volte ha dimostrato la sua spiccata capacità di personalizzare anche ruoli affrontati da “mostri” del panorama artistico italiano e straniero. Non è pertanto un’imitazione di Alberto Sordi quella che propone Massimo Ghini, bensì, come da lui stesso ribadito, un omaggio al grande Albertone, maestro di arte e di vita. L’immagine dell’aspirante vedovo non viene copiata dal grande predecessore, ma interpretata con peculiari e personali atteggiamenti (tranne forse in due specifici momenti che, però, va detto, non possono distaccarsi dalle “battute sordiane”), e seppure in diversi momenti il pensiero corre alle scene del film, questa similitudine non disturba, anzi accentua l’attenzione dello spettatore sulle particolari caratteristiche di Ghini.
Le esigenze teatrali hanno necessariamente modificato la stesura originale: l’ambientazione è nella capitale; Elvira (interpretata superbamente da Paola Tiziana Cruciani) è romana, ma con una grande voglia di affrancarsi dalla sua condizione per diventare “milanese”; sono presenti nella storia dei giovani (così da riuscire a infondere alla narrazione un tocco di contemporaneità mostrando il disagio proprio delle nuove generazioni); la scenografia è ridotta a solo tre ambienti che potremmo definire polifunzionali; risulta totalmente eliminato l’ottimismo emanato dal film, dovuto al periodo storico (1959) in cui fu girato. In questo, un enorme contributo, lo apporta proprio la figura di Elvira che la Cruciani riesce fortemente a personalizzare donando al ruolo delle specifiche e delle caratterizzazioni che riescono, data la diversa connotazione, a distaccarsi, anche se parzialmente, dall’interpretazione che nella pellicola offrì Franca Valeri. Da apprezzare l’interpretazione degli altri personaggi che ruotano intorno alla vicenda (dall’austero marchese, al commedator Lambertoni).
Evidente, nell’adattamento, la volontà di non tradire il film, ma di calarlo al giorno d’oggi, inserendo elementi di contemporaneità, senza però discostarsi dal contesto sociale e storico del momento (prova ne sono la scelta dei costumi, il riferimento alle Lire e degli anacronistici telefoni fissi).
Disarmante, come evidenziato anche dai protagonisti nel corso di interviste, la macabra modernità del testo: tutta la trama ruota attorno ad un femminicidio. Viene da domandarsi come definirebbero lo spettacolo i guru del politicamente corretto: un uomo cinico, cialtrone, idiota (ma convinto di essere intelligente) che si impegna tanto per uccidere la moglie mettendo in atto un tipo di cattiveria che, alla fine, gli si ritorce contro.
“Il vedovo”, nella sua rivisitata proposizione teatrale, è certamente capace di provocare tante risate, un po’ di amarezza e la gradevole sensazione di avere assistito ad una grande superba pièce.

 

Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 26 febbraio 2025.

Il vedovo
dal film di Dino Risi
con
Massimo Ghini
Paola Tiziana Cruciani
regia Ennio Coltorti
adattamento 
Ennio Coltorti
Gianni Clementi
e con
Giuseppe Gandini
Leonardo Ghini
Irene Girotti
Diego Sebastian Misasi
Tony Rucco
Tommaso Thellung
Scene Andrea Bianchi
Costumi Annalisa Di Piero
Musiche Davide Cavuti
Aiuto Scenografo Massimiliano Vasta
Assistente alla regia Erica Intoppa
Produzione esecutiva Enzo Gentile

Massimo Ghini e Paola Tiziana Cruciani saranno i protagonisti –al Teatro Parioli Costanzo dal 26 febbraio al 9 marzo 2025 – di “IL VEDOVO”, regia di Ennio Coltorti. Ghini e Cruciani vestiranno i panni che furono di Alberto Sordi e Franca Valeri, nel celebre film di Dino Risi, che ha fatto la storia del cinema italiano. L’adattamento del testo è di Ennio Coltorti e Gianni Clementi. A completare il cast: Giuseppe Gandini, Leonardo Ghini, Irene Girotti, Diego Sebastian Misasi, Tony Rucco, Tomaso Thellung.
Spettacolo tratto dal celebre film di Dino Risi. In scena Alberto Nardi, un industriale romano, megalomane, ma con scarso, se non disastroso, senso degli affari, sposato (probabilmente per interesse) con una ricca donna d'affari, abile e spregiudicata, alla quale lui, perennemente assediato dai creditori, si rivolge quando ha bisogno di firme per contratti, cambiali o denaro contante per le sue fallimentari iniziative. La moglie, tuttavia, consapevole dell'assoluta incapacità del marito negli affari, saggiamente, non solo ha smesso ormai di continuare a sussidiare il marito ma lo umilia continuamente apostrofandolo "cretinetti" anche in pubblicoe, dietro anonimato, gli presta continuamente denaro a condizioni usuraie, tramite il commendatorLambertoni, suo intermediario, rovinandolo ulteriormente. Ad Alberto non resta che studiare improbabili piani, assieme ai suoi improbabili collaboratori, per sbarazzarsi della moglie ed ereditarne i capitali. In una trascinante girandola comica i suoi tentativi innescheranno assurde situazioni che hanno fatto de "Il vedovo" un magnifico capolavoro comico della "commedia all'italiana" che vedeva protagonisti due mostri sacri come Alberto Sordi e Franca Valeri.
In questo adattamento firmato da Gianni Clementi ed Ennio Coltorti l'azione è spostata a Roma.
(Fonte: comunicato stampa)

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