Qualche giorno fa ho letto un’affermazione di Osho sull’amore che mi ha colpita profondamente: “Dona a chi ami ali per volare, radici per tornare e motivi per rimanere”.

A mio parere, questa frase rappresenta il vero significato dell’amore, un amore libero, saldo e motivante, ben diverso da quello raccontato nello spettacolo "Polvere", che invece mette in scena una relazione tossica con tutte le sue caratteristiche più distruttive: possessività, gelosia eccessiva, dipendenza emotiva, mancanza di rispetto, cicli di abuso e riconciliazione, idealizzazione e ossessione.
Nel dramma, il protagonista maschile passa ore, giorni e mesi ad interrogare la compagna sul suo passato, trasformando la loro relazione in un incubo fatto di continue discussioni e accuse.
Questo atteggiamento non solo intrappola la coppia in un perenne conflitto, ma costruisce un muro di rancore che può portare alla morte dell’amore e, simbolicamente o letteralmente, alla distruzione dei due amanti.
I protagonisti, Saverio La Ruina e Cecilia Foti, sono coinvolgenti, espressivi e intensi.
Il primo è un uomo pieno di contrasti: sa essere dominante, ma anche sottomesso. Tuttavia, sembra immaginare la donna ideale come una statua scolpita da lui stesso, proprio come nel mito di Pigmalione e Galatea.
Lei, invece, appare fragile, ma in alcuni momenti riesce a mostrare autorevolezza.
Non sono poche le coppie che vivono situazioni simili.
A loro, e non soltanto, la visione di questo spettacolo è consigliata: sarebbe uno strumento idoneo ad affrontare lo specifico problema prima di una lenta ma inesorabile degenerazione
.

 

 





POLVERE
Dialogo tra uomo e donna

drammaturgia e regia Saverio La Ruina

con
Saverio La Ruina
Cecilia Foti

musiche originali Gianfranco De Franco
contributo alla drammaturgia Jo Lattari
contributo alla messinscena Dario De Luca
aiuto regia Cecilia Foti
disegno luci Dario De Luca
audio e luci Mario Giordano
realizzazione quadro Ivan Donato
organizzazione e distribuzione Egilda Orrico
Amministrazione Tiziana Covello
produzione Scena Verticale

Le botte sono la parte più fisica del rapporto violento di coppia; l’uccisione della donna la parte conclusiva. Ma c’è un prima, immateriale, impalpabile, polvere evanescente che si solleva piano intorno alla donna, la circonda, la avvolge, ne mina le certezze, ne annienta la forza, il coraggio, spegne il sorriso e la capacità di sognare. Una polvere opaca che confonde, fatta di parole che umiliano e feriscono, di piccoli sgarbi, di riconoscimenti mancati, di affetto sbrigativo, talvolta brusco. da un’operatrice di un Centro antiviolenza Non so quanto c’entri il femminicidio con questo lavoro. Ma di sicuro c’entrano i rapporti di potere all’interno della coppia, di cui quasi ovunque si trovano tracce. Saverio La Ruina
(Fonte: comunicato stampa)

TEATRO QUIRINO/VITTORIO GASSMAN
Via Vergini, 7  ROMA
tel: 06 6794585
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