La biografia di Margherita Hack, leggermente rielaborata da Marco Usai, autore e regista dell’opera "Margherita tra le stelle", rievocando l’infanzia della grande scienziata, racconta al numeroso pubblico accorso alla prima assoluta dello spettacolo, non solo la vita di una grande donna, ma la straordinaria determinazione del genere femminile.
La pièce, sfruttando una movimentata messa in scena ed una gradevole fluidità narrativa, riesce a focalizzare la grande forza e caparbietà della giovane Margherita, la sua ricerca di indipendenza, lo spirito libero e l’amore per l’astrofisica (nato quasi per caso). Lo spettacolo travalica i limiti di una semplice biografia, riportando la vita di un personaggio che lotta per conquistare un posto in un mondo accademico e culturale appannaggio maschile e poco incline a lasciare spazio a giovani menti, anche se brillanti. “Margherita tra le stelle” è un turbinio di scene ed episodi che si rincorrono letteralmente su un palco privo di allestimento e arricchito esclusivamente con una bicicletta che nel suo movimento appare quasi una metafora dello scorrere degli anni, ed un baule dal quale emergono piccoli e funzionali accessori di scena. Il cambio di costumi è vorticoso: i tre attori che affiancano Valeria Romanelli (interprete di Margherita) assumono i panni e le sembianze di tanti personaggi che, in qualche modo, hanno segnato la vita della scienziata: dai genitori, agli insegnanti, passando per amici e oppositori. La forte dinamicità della rappresentazione viene poi accentuata dal gioco di luci (curate da Matteo Ziglio), fondamentali per ricreare, insieme agli abiti, atmosfere di luoghi e peridi storici. Bellissima l'idea delle musiche contemporanee proposte con arrangiamenti assolutamente originali. Estremamente serrati (forse in alcuni momenti anche un po’ troppo) risultano i dialoghi: un fiume vorticoso di parole che certamente riesce a dare vita ad una storia lunga decenni e narrata in un’ora e mezza, ma che non concede allo spettatore neanche il tempo per metabolizzare gli importanti concetti che lo spettacolo propone. Dirompente è la forza di Margherita donna, che appare da questa rappresentazione e il grande merito del regista Marco Usai è proprio quello di mostrare Margherita Hack in tutta la sua straordinarietà, rendendo al contempo un omaggio a tutte le donne della scienza, della società, ma anche solo alle persone comuni, che riescono, con la loro determinazione, a lasciare un segno del loro passaggio. Un racconto di vita vissuta capace di fornire una positiva proiezione verso il futuro.
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 25 ottobre 2024.
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Nuvola Fuori Sede e Poiesis Teatro
Presentano
MARGHERITA TRA LE STELLE SCRITTO E DIRETTO DA Marco Usai CON Valeria Romanelli, Teo Guarini Chiara Tomei Marco Usai DISEGNO LUCI Matteo Ziglio TECNICA LUCI Francesca Blasutig Si ringraziano per il sostegno LSA 100CELLE Ciclofficina popolare Ciclocasale
“Tutto sta in piedi perché tutto si muove.”
Debutta in prima assoluta dal 24 al 26 ottobre nella interessante cornice del teatro Fortezza Est di Roma, MARGHERITA TRA LE STELLE, spettacolo scritto e diretto da Marco Usai, che racconta il periodo della vita di Margherita Hack, dalla sua infanzia, vissuta negli anni Trenta a Firenze, al 1964, anno in cui diventa direttrice dell’osservatorio astronomico di Trieste, la prima donna in Italia a raggiungere questo traguardo. Non tutte le bambine giocano con le bambole. Margherita Hack non sta mai ferma: corre tra i corridoi del museo e i vialetti dei parchi, ha un carattere forte e indipendente. Voleva fare lettere, ma si annoia alla prima lezione e così inizia a studiare astrofisica, quasi per caso. I viaggi e le pubblicazioni internazionali però non sono un caso, sono le tappe di un percorso fatto di lavoro e lotta in un ambiente accademico rigido e poco accogliente. Con un grande sogno: dirigere un osservatorio astronomico." In scena si pone l’attenzione sul periodo di studi, crescita e affermazione nell’ambito dell’astrofisica della ricercatrice fiorentina, nota al grande pubblico per la sua attività di divulgatrice scientifica e per le sue convinzioni pacifiste. Marco Usai dà vita ad un testo che ripercorre le sue tracce attraverso un romanzo di formazione. Il perno è la protagonista Margherita, interpretata da Valeria Romanelli: attorno a lei si crea un mondo fatto di personaggi, resi in scena da Teo Guarini, Chiara Tomei e lo stesso Marco Usai, con cui si incontra e si scontra, riconoscendo i periodi storici che collocano la vicenda in un passato non troppo lontano. Le scene sono concatenate l’una all’altra, dando fluidità del percorso e facendo immergere la protagonista, e con essa il pubblico, nella sua storia. Grazie ai cambi di illuminazione e soprattutto ai numerosi cambi d’abito degli attori, si creeranno luoghi e atmosfere diverse tra loro e legati da un filo comune. Centrali sono i dialoghi, mentre i momenti onirici e sopra le righe sono un’estensione della protagonista e del suo modo di vedere la realtà. Per questo motivo, pur seguendo il percorso biografico, il personaggio di Margherita parla con la personale rielaborazione dell’autore. Uno spettacolo che sottolinea la straordinaria capacità e forza delle donne. (Fonte: comunicato stampa)
Fortezza Est Via Francesco Lapareli, 62 Roma Info e prenotazioni: 328 8027843 www.poiesisteatro.com www.fortezzaest.com
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