Generazione Pasolini
Roma, Teatro Vittoria, dal 21 al 26 maggio 2024

Nonostante il titolo richiami Pier Paolo Pasolini, l’opera va oltre il semplice omaggio o ricordo dello scrittore, proponendo una diversa e dissacrante prospettiva sulla vita, gli scritti ed il pensiero dell’intellettuale italiano.

In scena, Marta Bulgherini, artista romana (che non disdegna l’utilizzo del dialetto) dal talento scoppiettante, in barba alle convenzioni ed al politicamente corretto, presenta una versione alternativa di Pasolini (e forse condivisa anche da molti studenti che si sono affacciati allo studio dei suoi testi). Su un palco arredato solo con una sedia ed un tavolo sul quale fanno bella mostra i libri del grande scrittore bolognese, e con un forte utilizzo del proscenio, Marta Bulgherini racconta la vita dell’intellettuale: i suoi studi, la guerra, la venuta a Roma, le sue frequentazioni. L’immagine che ne deriva è molto lontana da quella idealizzata; l’autrice infatti, coniugando lo studio del “personaggio Pasolini” ad un profondo sarcasmo, svestendo l’uomo dal mito e rivelandone profili non troppo edificanti (la prassi di chiedere raccomandazioni, la convinzione di essere nel giusto smarcandosi da ogni contraddittorio, il malcelato senso di superiorità) smitizza l’icona per evidenziare l’uomo e le sue debolezze. 
Dopo una prima parte molto irriverente proposta dalla Bulgherini con molta enfasi e sottolineata con una esasperata fisicità nella recitazione, lo spettacolo, nel proseguo, cambia totalmente i toni e le aspettative. È l’apparizione di Pasolini (interpretato da Nicolas Zappa) a spostare la prospettiva, innescando un dialogo vivace e coinvolgente tra i due attori. Lo scambio di battute è serrato. Il focus è su un punto cardine dell’analisi pasoliniana: la critica alla società dei consumi, da cui derivano domande sulla felicità e su come raggiungerla, in un tentativo di attualizzare il pensiero e la figura dell’intellettuale. 
Con uno stile catartico e provocatorio, Marta Bulgherini invita il pubblico a riflettere sulle ipocrisie e le contraddizioni della società contemporanea e questo mix tra di stand-up comedy e analisi critica offre al pubblico un’esperienza stimolante e genuina, forse un po’ troppo enfatizzata, ma certamente lontana dai cliché e dai luoghi comuni. 
Lo spettacolo è interessante ed i numerosi premi vinti, nonchè il forte apprezzamento tributatogli dal pubblico in sala, ne sono una dimostrazione. 
Da evidenziare, a parere di chi scrive, un particolare tecnico: la recitazione senza l’utilizzo del microfono penalizza l’ascolto da parte degli spettatori allocati nelle ultime file della sala.



Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 21 maggio 2024.

Generazione Pasolini

drammaturgia e regia Marta Bulgherini
con Marta Bulgherini
Nicolas Zappa
produzione Attori & Tecnici

“Generazione Pasolini” porta in scena un’audacia inaspettata, ma necessaria, “un flusso di coscienza irriverente, scanzonato e sempre, imprescindibilmente, appassionato”, come la definisce l’autrice e regista, Marta Bulgherini. Il focus dello spettacolo, come si evince dal titolo, è Pier Paolo Pasolini, figura centrale della cultura italiana del XX secolo, ma, attenzione, non si tratta di un memoriale! L’artista romana sfida la canonica narrazione di Pasolini come di un'icona irraggiungibile. Con raro acume porta in scena una sperimentale combinazione di profondo studio e sarcasmo, capace di trasportare il pubblico oltre il mito e la letteratura, mettendo in discussione la tradizionale idolatria nei confronti dell’intellettuale friulano. Se l’adorazione per gli intellettuali mina qualsiasi tentativo di comprensione profonda del loro pensiero, l’unica alternativa allo studio matto e disperatissimo di una intellettualità ritenuta irraggiungibile sembrerebbe fingere di conoscerla, per sperare di superare almeno l’esame con la società. Marta Bulgherini offre al pubblico un’alternativa catarticamente dissacrante, che non ambisce a superare esami se non quello, più intimo, di coscienza. È così che Pier Paolo Pasolini incontra per la prima volta la stand-up comedy, per inserirsi, con l’interpretazione di Nicolas Zappa, in un dialogo serrato e coinvolgente, in grado di offrire al pubblico una visione fresca e stimolante di questo personaggio, configurandosi come un’occasione irripetibile per affrontare le ipocrisie e le contraddizioni della società contemporanea. “E se la resistenza a Pasolini fosse simbolo di una resistenza più ampia all'impegno? E se questa resistenza nascesse perché non sappiamo per cosa vogliamo impegnarci?”, si e ci interroga Marta Bulgherini al suo esordio alla drammaturgia, promettendo di accompagnare gli spettatori in “un viaggio d'ignota destinazione, accompagnati da domande spinose che non hanno risposte... Ma che forse, vale la pena farsi.”
Generazione Pasolini ha già conquistato il cuore della critica e del pubblico, aggiudicandosi il titolo di vincitore della 14a edizione della prestigiosa Rassegna Salviamo i Talenti – Premio Attilio Corsini 2023 del Teatro Vittoria di Roma, nonché la destinazione del bando di distribuzione Per Chi Crea 2023, promosso da SIAE. Inoltre, lo spettacolo è stato selezionato per le edizioni 2024 del Torino Fringe Festival e FringeMI.
(Fonte: comunicato stampa)

Teatro Vittoria
Piazza Santa Maria Liberatrice 10
Roma
botteghino 06.5740170

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