"Risate assicurate", promette il comunicato stampa ufficiale, rafforzando il concetto con un richiamo altisonante afferente alla vittoria conseguita da questa commedia al Comic Off 2023, festival del teatro off della Capitale.
Chi scrive dissente garbatamente. L'impegno attoriale c'è e anche la regia non è malaccio, ma i dialoghi appaiono prevedibili, talvolta banali, totalmente castrati di battute. Il risultato si identifica in una povertà di contenuti ilari a dir poco imbarazzante. Nella prima parte dello spettacolo, ad esempio, la platea ride due volte soltanto: la prima grazie alla solita parolaccia collocata al momento giusto; l'altra per merito di un monologo che, pur privo di freddure o arguzie, evidenzia un punto di forza nel dialetto napoletano e nei ritmi serrati con cui viene recitato. Si aggiunga che le chiare origini pugliesi di una delle due attrici non vengono adeguatamente sfruttate mentre il tipo partenopeo autore del monologo appena menzionato esprime una caricaturalità somatica e posturale che non esplode mai, collocandosi a distanza siderale dalla maschera e/o dalla macchietta. Due i modesti consigli che ci permettiamo di fornire alla compagnia, del tutto alternativi tra loro: affidarsi, per la sceneggiatura, ad un comico esperto, capace di riscrivere i dialoghi, adeguatamente infarcendoli di boutade, freddure e spiritosaggini; diversamente, sarebbe il caso di eliminare dai comunicati stampa la parola "commedia", avvisando l'utenza circa la vocazione spensierata dello spettacolo, il cui scopo, tuttavia, non si identifica con il traguardo della risata, bensì con quello della riflessione circa le improbabili opportunità di incontro tra persone, talvolta offerte inaspettatamente dal destino. La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 05 ottobre 2024. |
|