Una delle commedie più divertenti dello scrittore e drammaturgo Stefano Belli torna in scena al Teatro de’ Servi per mettere a nudo con ironia la società contemporanea (anche se l’opera è stata scritta trenta anni fa!).
Quattro personaggi diversi tra loro: l’eterea (ma non troppo) Rose e tre gaglioffi uniti da un unico scopo, uccidere l’ingenua ragazza per rubarle la villa. Fedele ai suoi personaggi, Benni ricrea un clima surreale e paradossale dove Rose (la protagonista interpretata da Valeria Monetti) si dedica solo alla cura del suo giardino, accerchiata dalla lasciva amica Marie Luise (Ludovica Di Donato), dal militare Armand (Piero Di Blasio) e dal poeta Millet (Mauro Conte). In questa atmosfera così impalpabile i dialoghi tra Rose e gli altri sono imperniati di doppi sensi esilaranti che mascherano, dietro un discorso ironico e forbito, forti critiche alla società contemporanea, un linguaggio raffinato carico di sarcasmo reso ancora più elegante dall’uso, a volte, della rima e dall’ambientazione storica che ha imposto l’uso del costume (non per niente il sottotitolo è “una commedia in costume per personaggi scostumati). Da apprezzare l’interpretazione dei quattro attori che riescono a caratterizzare perfettamente i loro personaggi attraverso un sapiente utilizzo della mimica, delle movenze e dei toni di voce e con estemporanee incursioni nel presente. Tutti gli interpreti forniscono una raffinata prova che soddisfa le aspettative del pubblico in sala, sinceramente divertito dalle battute, molte delle quali quasi assurde (bellissimo il richiamo al film "Il re leone"!) e dalla vivacità dei personaggi impegnati anche in divertenti coreografie al limite del grottesco. Una menzione particolare la meritano i costumi, molto curati ed in linea con la raffinatezza/spregiudicatezza dei linguaggi. Il risultato è uno spettacolo estremamente gradevole dotato, per l’abilità del regista, di ritmi vivaci che rendono facilmente fruibile una vicenda di per sè complessa drammaturgicamente. L’atmosfera per tutta la durata della pièce rimane sognante e proprio questa vaghezza eterea si scontra con la dura realtà della narrazione. Presente e sogno, reale e fantastico: solo il finale dipanerà l’annosa controversia ricordando che i sogni possono essere il preludio del quotidiano. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 12 gennaio 2024. |
La signorina Papillon di Stefano Benni Commedia in Costume per personaggi Scostumati Con: Valeria Monetti Ludovica Di Donato Mauro Conte Piero Di Blasio Costumi: Francesca Grossi Movimenti coreografici: Felice Lungo Regia: Piero Di Blasio Teatro de' Servi |