Da questa sera si recita a soggetto!
Milano, Teatro Franco Parenti, dal 27 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024

Nessuno meglio dell'istrionico pigmalione Paolo Rossi, attore, comico, cabarettista, conduttore televisivo, cantautore, drammaturgo e regista italiano, poteva regalarci una prova di metateatro-tabarin più convincente e inevitabilmente ricca di palpabili sfondi psicanalitici.
Egli riscrive a suo modo l'opera pirandelliana originale, scomponendone i cardini, tratteggiandone una nuova che si manifesta agli astanti come una tela protocubista, accogliendo dall'indiscusso maestro agrigentino il suggerimento metodologico, calzandolo e personalizzandolo, rimanendo tuttavia oltremodo soggiogato dalla realtà del presente e del passato a tal punto da innestarla ogni sera nella rappresentazione, anche attraverso il coinvolgimento di una fetta di pubblico pescata ad hoc nei 75' che ne precedono l’inizio, modificandone il decorso tracciato inizialmente da un ideale fregio grafico sul foglio della scena, da popolare in maniera inedita.
L'incipit è volutamente caotico e scardina i protocolli canonici del teatro sgretolando consapevolmente la quarta parete, come a voler scarnificare l'impalcatura del teatro stesso, riducendo all'osso la simulazione del copione, per consentire la sedimentazione dell'essenza umana dell'individuo e delle relazioni.
Dopo una iperbole rock-naif, corroborata in immersiva interazione con il pubblico a cura della triestina Laura Bussani, in cui ella preannuncia coinvolgenti danze da discoteca, si stratificano boutade, freddure, ricordi, vissuti e satira politica, riprende in mano il filo della narrazione il capocomico affiancato in scena da fedeli basso (Emanuele Dell'Aquila) e contrabbasso (Alex Orciari) le cui note fan capolino discretamente solo se sollecitate, che cede ad arte sardonico il passo ad Alessandro Cassutti il quale, coadiuvato da una rapida selezione di astanti, espone, totalmente disadorna di pathos, la trama originale di "Questa sera si recita a soggetto", dimostrando inequivocabilmente che persino questa mastodontica opera teatrale, siglata dal genio nato in una piccolissima frazione di Agrigento di nome Caos, può diventare una traccia da cabaret oppure, disgregata nei minimi termini, un vissuto quotidiano appartenente a ciascuno di noi.
Luigi Pirandello, ci raccontano i nostri attori sotto forma di beffardo test interattivo di cultura generale, venne insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934 e scrisse l'opera da cui il protagonista trae ispirazione, tra la fine del 1928 e l'inizio del 1929, subito dopo l'esperienza di capocomico presso il Teatro d'Arte di Roma; lo scritto appartiene alla terza parte della trilogia che il celebre drammaturgo dedica al teatro nel teatro, preceduta da "Sei personaggi in cerca d'autore" e "Ciascuno a suo modo". Il nucleo centrale dell'opera è un adattamento della novella "Leonora, addio!", scritta nel 1910 e contenuta nella raccolta "Novelle per un anno". 
Si tratta, rivela il mattatore major, di celebrare il copione della vita, che contempla certamente la paura della morte, al fine di dilatare il tempo e i modi della nostra esistenza, attraverso l'esorcismo della taumaturgica finzione. 
La chiosa, in stile ineguagliabilmente dissacratorio, è pennellata dal chieder venia al maestro siciliano attraverso una commossa, ironica e rispettosa missiva firmata Paolo Rossi.
E che la festa, la musica, le danze abbiano inizio!




La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 4 gennaio 2024






Da questa sera si recita a soggetto!
Il Metodo Pirandello
drammaturgia Paolo Rossi e Carlo G. Gabardini
ideazione e regia Paolo Rossi
con Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari,
Caterina Gabanella, Laura Bussani, Alessandro Cassuttie con la partecipazione del pubblico
scene Lorenza Gioberti
costumi Elisabetta Menziani
luci Elena Vastano
aiuto regia Luca Orsini
produzione Agidi





Teatro Franco Parenti
Via Pier Lombardo, 14
20135 Milano

Tel: 02 59995206

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sabato e domenica h 16:15


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