Immagine sconcertante quella di un boia in tutù ed ancora più anacronistica è una favola nera.
Elementi dissonanti quelli che si ritrovano nello spettacolo "La favola nera del boia in tutù" che il Teatro Trastevere mette in scena fino al 15 ottobre. La storia è molto particolare: una giovane donna che si finge uomo per poter portare avanti il mestiere di boia ereditato dal padre, ma che sogna di fare la ballerina ed una artista che, condannata, finisce sotto la sua lama. A muovere i fili della strampalata vicenda un Dio/Mefisto che trama sulla sorte delle due protagoniste. Una rappresentazione certamente originale. Sui personaggi aleggia costantemente un tema di vita e di morte. Coloro che sono considerati reietti dalla società (i boia e gli attori storicamente venivano sepolti fuori dalla terra consacrata perchè considerati indegni) ma che non vogliono rinunciare ai loro sogni ed alla loro favola. Lo spettacolo è molto inusuale, un particolarissimo evento culturale dove accanto alla tragedia trova posto un costrutto che ricorda la commedia dell’arte, con i volti truccati, i cambi a vista, l’uso della rima ed i vari momenti affrontati col sorriso sulle labbra. Come ricorda l'autore Adriano Marenco l’intento della rappresentazione è “raccontare una storia controversa ma piena di magia, ironica, persino divertente e tragica (...) una trama di inevitabili fallimenti, cadute e morte”. Potenti le metafore utilizzate per narrare le vicissitudini dei reietti, degli ultimi, che pur sognando un futuro glorioso si ritrovano a fare i conti con la dura realtà del quotidiano: una favola con un finale ineluttabile perchè sopra a tutto c’è lo zampino del destino. Lo spettacolo ha forti significati, presentati, a volte, con ironia e marcate allusioni sessuali. Da apprezzare lo sforzo degli attori impegnati in una laboriosa mimica facciale dovuta al trucco ed in stereotipate movenze del corpo necessarie per rappresentare i burattini mossi dal malefico “Dio”. Una rappresentazione non adatta a tutti, ma diretta prioritariamente ad un pubblico pronto a coglierne gli intrinseci significati.
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 14 ottobre 2023. |
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La favola nera del boia in tutù
Produzione: Collettivo Lubitsch
Regia di Simone Fraschetti
Drammaturgia di Adriano Marenco
Con
Boia in tutù/Evoh: Rossella Vicino
Natalia Topova/Adamah: Nathalie Bernardi
Dio/Mefisto: Francesco Balbusso
Scenografie e costumi di Francesco Balbusso
Foto di Pamela Adinolfi
tecnico: Andrea Lanzafame
Teatro Trastevere via Jacopa de' Settesoli 3 Roma
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