L'immortale romanzo dello scrittore di Edimburgo Robert Louis Stevenson, sua opera più importante e classico della letteratura fantastica, rivive ancora una volta (ma non è mai abbastanza) sul palco del Teatro Ciak.
In scena, nell'ambientazione di una Londra del 1886, lo strano destino del dottor Jekyll che nei suoi esperimenti, miscelando varie sostanze, ottiene una pozione dagli effetti drammatici che, sperimentata su se stesso, dà vita alla sua seconda natura: il malvagio mister Hyde. Nell'avvincente spettacolo per il suo genere misto fra giallo, noir, thriller e racconto del terrore, emerge lo sdoppiamento presente - secondo l'autore - nel genere umano, configurato nel crudele dualismo tra il bene ed il male. Stevenson, ben prima di Pirandello, coglie l'umana tendenza di indossare una maschera sociale per non far trapelare l'intimo animo e la racconta nella sua opera in modo crudo e spietato. In questa rivisitazione teatrale del celebre racconto (messo più volte in scena e adattato per cinema e televisione) effetti, musiche e scenografie sono abilmente pensate e costruite per ricreare la cupa ambientazione londinese di fine ottocento e, nel solco di precedenti versioni, vengono proposte vicende, peraltro entrate nella memoria collettiva, che a ben guardare, nel romanzo non sono contemplate: basti pensare al fatto che nell'opera originale non sono presenti figure femminili. Lo strano caso del dottor Jekyll e mister Hyde, nell'adattamento teatrale di Matteo Tarasco riprende le atmosfere vittoriane, sospese tra incubo e realtà e la scenografia di Francesco Ghisu, ricrea la doppiezza (tema fortemente enfatizzato dal regista) alternando due luoghi di azione: fuori e dentro, la strada e l'interno della casa del dottor Jekyll. Convincente l'interpretazione di Ruben Rigillo che nel doppio ruolo di Jekyll ed Hyde diversifica la personalità, la postura, il tono di voce passando con agilità dall'uno all'altro e rappresentando il dramma emotivo del medico psicologicamente provato dopo ogni trasformazione. Interessante l'interpretazione degli altri attori che assecondano la narrazione supportando il protagonista. Bello il ruolo ritagliato all'unico elemento femminile (la cameriera Mary interpretata da Linda Manganelli) che riesce ad addolcire una vicenda così nefasta. Spettacolo forse un po' lento nella narrazione, specie nel primo tempo, ma che sicuramente non delude le aspettative del pubblico che ha apprezzato con prolungati applausi la performance degli attori. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 21 gennaio 2023. |
Lo strano caso del dottor Jekyll e mister Hyde Teatro Ciak |