LidOdissea
Roma, Teatro Palladium, 22 e 23 marzo 2025

Tre personaggi, Ulisse, Penelope e Telemaco, un aedo non vedente ed un viaggio che ricorda fortemente quello narrato nell’Odissea: questi gli ingredienti per una drammaturgia originale, un lavoro che nasce dalla volontà di scavare e comprendere l’inquietudine che contraddistingue la nostra società.

Un Ulisse moderno, che non accetta la sua “mezza età” approda con la famiglia in vacanza, su una affollata spiaggia, in uno stabilimento balneare (il Lido Odissea) dove, in un immaginario e rievocativo viaggio, vengono ripercorsi i momenti più salienti del famoso poema omerico. Prendono allora vita, alcuni immaginati ed altri interpretati, i personaggi cantati da Omero: Calipso, Nausicaa, Polifemo, Circe, i Proci, ognuno connesso ad un evento attuale, calato nel presente ed immerso in dinamiche proprie della società contemporanea.
"LidOdissea" è un concentrato di dinamiche del nostro tempo, uno spaccato impietoso sulla pochezza umana che non risparmia nessuno e che non ha né tempo né luogo. Riti compulsivi accelerano la vita, il predominio del virtuale abbindola e soggioga intaccando in modo irreversibile le relazioni umane. Selfie, iperconnessioni, divertimento forzato, alcol, droga, vizi, sono tutto ciò che affascina in questa società dove la performance è tutto ed il fallimento non è contemplato. 
Gianfranco Berardi (già vincitore del Premio Ubu 2018 come miglior attore con lo spettacolo “Amleto take away) è un irrequieto, e assolutamente spettacolare Ulisse: insoddisfatto, sofferente, soffocato dagli altri, infastidito dal mondo. Gabriella Casolari , a suo agio in più ruoli femminili, è una moderna Penelope, anche se ancora subordinata all’uomo; è una donna che aspetta, perdona, ma alla fine sceglie la sua solitudine. Ludovico D’Agostino è un Telemaco moderno che ama il rap, bullizzato dai Proci, perennemente connesso ed alla ricerca di un padre assente. Silvia Zaru, cantante, compositrice e musicista non vedente, con la sua potente voce impersona l’aedo che accompagna le inquietudini dei personaggi con i suoi canti. 
“LidOdissea” è uno spettacolo particolare, leggero perché riesce a strappare qualche risata, e al contempo profondo per le riflessioni che suscita sull’attuale modo frenetico di vivere. Un’Odissea contemporanea, dissacrante e ironica nella sua crudezza.

Nota interessante: per lo spettacolo è stata prevista l’audiodescrizione dal vivo, realizzata grazie all’utilizzo dell’applicazione Converso, in collaborazione con la Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli.




Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 23 marzo 2025.



LidOdissea
testo e regia Gianfranco Berardi
e Gabriella Casolari
con la collaborazione di
César Briecon
Gianfranco Berardi
Ludovico D’Agostino
Silvia Zaru
elaborazioni musicali
LudovicoD’Agostino
disegno Luci Mattia Bagnoli
assistente alla regia Viola Lucio
costumi Giada Fornaciari
decorazioni di scena Sara Paltrinieri
organizzazione Benedetta Pratelli

La Compagnia Berardi-Casolari, presenta per la prima volta in scena a Roma, sabato 22 e domenica 23 marzo 2025 al Teatro Palladium, il nuovo spettacolo LidOdissea, testo e regia di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari con la collaborazione di César Brie. In scena G. Berardi, G. Casolari, Ludovico D’Agostino e Silvia Zaru. Elaborazioni musicali di Ludovico D’Agostino.
Dopo una prima tappa in Sardegna (gli scorsi 6, 7 e 8 marzo), lo spettacolo andrà poi in scena a Novara giovedì 3 e venerdì 4 aprile 2025.
LidOdissea è una drammaturgia originale, che prosegue e approfondisce la riflessione sulla società contemporanea già attuata in opere precedenti, come Amleto take away e In fondo agli occhi (con la regia di César Brie). Il lavoro risponde al desiderio di indagare il senso diinquietudine che, come uno spettro, aleggia sull’uomo contemporaneoimmerso nella società che lo circonda, e sull’inadeguatezza che il confronto con essa produce in lui. Un affresco del vuoto dorato in cui siamo immersi, dove anche quei problemi, che un tempo erano considerati appannaggio delle giovani generazioni, si sono estesi a macchia d’olio, coinvolgendo fasce d’età che arrivano fino ai cinquanta/sessant’anni: una macrogenerazione “schiacciata” fra i cliché del contemporaneo, accomunata da senso di impotenza, inadeguatezza, impossibilità a superare o a raggiungere gli obiettivi imposti dalla società della performance, in cui tutti siamo immersi.
Partendo dal vissuto personale degli artisti, LidOdissea è il risultato di un confronto e incontro con il poema omerico, il cui studio ha evidenziato dinamiche archetipiche che risuonano forti nel nostro contemporaneo. L’Odissea si è così progressivamente trasformata in unsottotesto, dando vita a uno spettacolo in cui lontane eco mitologichesi armonizzano ai racconti del presente. Ulisse, Penelope e Telemaco: una famiglia in vacanza in uno stabilimento balneare, che tra flashback e flashforward rivive e racconta le avventure del viaggio mitologico, trasformandolo in un viaggio interiore alla scoperta dei limiti, delle difficoltà e dei paradossi della società contemporanea.
Un viaggio che i tre personaggi, accompagnati dalla figura di un aedo non vedente, intraprendono fuori e dentro di sé, alle prese con uno spazio e un tempo nei quali non riescono a ritrovarsi.
Il tempo dell’oggi è infatti ristretto e compresso, mentre lo spazio è dilatato in forma estrema: la società in cui siamo immersi ci vorrebbe ovunque contemporaneamente, sempre più veloci, ma con sempre meno tempo a disposizione. La predominanza del virtuale sul reale ha completamente modificato la percezione degli individui, aggiogati così a una serie di automatismi che ne compromettono le capacità in quanto essere umani e relazionali.
In questo mondo dove l’errore umano è sempre una colpa e i numeri contano più delle parole; dove ogni azione deve essere performante, mirata al raggiungimento di un obiettivo e l’altra faccia della medaglia è sempre e solo il fallimento, i protagonisti rievocano incontri con stravaganti personaggi, episodi esilaranti e tragici, situazioni paradossali e grottesche, alle prese con tutta la loro inadeguatezza nei confronti del mondo contemporaneo. Quattro personaggi che riflettono sul concetto di identità, sul modo di stare al mondo, sull’evoluzione delle relazioni fra esseri umani.
(Fonte: comunicato stampa)

Teatro Palladium
Piazza Bartolomeo Romano, 8
Roma
Tel. 06-57332772

 


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