Al Teatro Trastevere l’ottima messa in scena di Gabriela Corini di uno degli ultimi drammi del premio Nobel Harold Pinter. Con Roberto Zorzut. “Ceneri alle ceneri” (titolo originale “Ashes to Ashes”), penultima opera di Harold Pinter, è stata scritta nel 1996 e venne portata in scena per la prima volta il 12 settembre dello stesso anno a Londra, con la regia dello stesso autore. Riproposta nel 1997 anche in Italia con Adriana Asti e Jerzy Stuhr, sempre con la regia dell’autore, è divenuta ormai un testo classico del teatro contemporaneo. È l’unico lavoro in cui Pinter, drammaturgo inglese di origine ebraica, introduce alcuni riferimenti alla Shoah, attraverso i ricordi frammentati rievocati allusivamente ed elusivamente dal personaggio di Rebecca, in un crescendo disturbante e surreale. La messa in scena del Teatro Trastevere, con la regia - essenziale ma efficace – di Gabriela Corini, concentra l’attenzione dello spettatore sulla dimensione introspettiva della protagonista. Lo spettacolo si apre mostrando la sola Rebecca al centro del palcoscenico illuminata da un fascio di luce, seduta su una rigida poltrona dagli alti braccioli che pare quasi imprigionarla. Le domande dell’interlocutore, Devlin, le sono rivolte da una voce riverberata che ne rende, in un primo momento, astratta e imponderabile la presenza. La scelta di regia permette allo spettatore di sintonizzarsi immediatamente sulle rivelazioni di Rebecca, a partire dalla prima raggelante battuta del testo: “Beh... per esempio... lui si piegava su di me mostrandomi il pugno”. Devlin entra nel campo visivo dello spettatore poco dopo, e il gioco discreto delle luci rende i due personaggi visivamente distinti, un’idea necessaria a dare profondità alla scena e intensificare la drammaticità dell’azione. Il dramma di Pinter è un testo complesso e drammatico e pone una serie di domande irrisolte, che la messa in scena di Gabriela Corini affronta con estrema efficacia. La rappresentazione di un’opera come questa si fonda anche sulla solidità dell’interpretazione e sia la regista (nonché costumista e scenografa), sia Roberto Zorzut, che interpreta Devlin, assolvono il compito in maniera straordinaria. La notevole performance dei due attori rende lo spettacolo in corso al Teatro Trastevere un appuntamento da non mancare, non solo per gli appassionati ma per tutto il pubblico che voglia trascorrere una serata di buon teatro. La recensione fa riferimento alla rappresentazione del 3 febbraio 2023. |
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