Tutto quello che i media propongono giornalmente confluisce nella particolare rappresentazione, enigmatica anche nel titolo, che il Teatro Trastevere mette in scena fino al 29 gennaio.
Sul palco una coppia di attori alle prese con l'allestimento di uno spettacolo dove vorrebbero inserire tutto ciò che gli avvenimenti quotidiani offrono come notizia. Nell'improbabile testo dell'opera da rappresentare approdano i principali argomenti affrontati dai media: la morte declinata in varie forme, la violenza a vari livelli, il sangue, il sesso; il tutto ricostruito in uno spazio surreale dove i piani si confondono e ciò che emerge è una condizione umana con ruoli che si sovrappongono e si alternano semplicemente cambiando la prospettiva di osservazione. Lo spettacolo, che ha ricevuto la menzione d'onore al Concorso per autori teatrali "Il teatro in cerca d'autore" 2019, si snoda in continue situazioni paradossali che però sottintendono crude verità. Opera originale e di non facile comprensione per uno stile narrativo leggermente "nevrotico" imputabile alle ripetizioni di frasi e scene, in un andirivieni di situazioni a volte non semplici da decodificare. Presenti molte metafore: un muro costruito che poi si sgretola miseramente, mettere e togliere i vestiti, risate sfrenate e momenti di tristezza infinita. Quasi assenti la scenografia ed il sottofondo musicale, per una regia, quella dell'autrice Marica Roberto, che punta molto sul gioco delle luci e sull'intensa interpretazione che i due attori (Rosario D'Aniello e Alessandro Mannini) danno dell'opera per rappresentare i limiti mentali che l'uomo si pone. Pièce non adatta a tutti per i temi e per le modalità di comunicazione proposte. Finale tragicomico. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 24 gennaio 2023. |
Lo spettacolo delle_ Teatro Trastevere |