Parola d'ordine: anticonformismo. Lo spettacolo Tutto sua madre, in scena al Teatro Villa Lazzaroni fino al 13 novembre ne è un manifesto. Un grido contro le convenzioni e gli stereotipi che riescono a condizionare la vita.
Guillaume, il protagonista, è un ragazzo timido, rifiutato dal padre per la sua diversità dai virili fratelli. Il suo idolo, e unico punto di riferimento, è la madre, una donna distante, austera, in osmosi con il figlio di cui non rifiuta la sessualità incerta, anzi, la incoraggia. Il giovane rifugge da tutto ciò che è "maschio": lo sport, l'aggressività, gli abiti, ama invece un mondo incantato fatto di principesse e regine, alienando il suo essere nato uomo per non perdere la sua eccezionalità agli occhi della madre che adora e con cui si identifica anche imitandone la voce e le movenze (tanto da ingannare anche l'anziana nonna ed una distratta cameriera). Guillaume (un eclettico Gianluca Ferrato) interpreta tutti i ruoli cambiando repentinamente postura, voce, movenze, atteggiamenti in un turbinio di personaggi che, in alcuni momenti, si fa fatica a seguire e riconoscere. Dopo una prima parte dello spettacolo così pregna di figure raccontate dal protagonista e quando il destino del giovane Guillaume sembra ormai definitivamente avviato verso l'omosessualità, avviene qualcosa di imprevisto che cambia il corso degli eventi e fa emergere la morale di tutta l'opera. Il regista Roberto Piana presenta il protagonista come appare agli altri, nonostante la pièce sia un monologo nel quale il giovane Guillaume racconta il suo vissuto. Ne emerge l'ingombrante conformismo familiare e sociale nel quale un atteggiamento legato alla ricerca di una identità diventa un'etichetta difficile da scrollarsi, che si autoalimenta in ogni atteggiamento. Lo spettacolo è originale e, per certi aspetti, disarmante. Gianluca Ferrato, con la sua capacità di trasformarsi nei vari personaggi, fa ridere, commuovere, indignare. Un testo con una forte potenza che spicca per la sua umanità e per l'attenta disamina del mondo femminile. Tutto sua madre, scritto e rappresentato per la prima volta in Francia nel 2012 dal suo autore, proposto successivamente in forma cinematografica, a distanza di dieci anni mantiene intatta la sua carica emotiva e il suo messaggio resta attualissimo a dimostrazione che forse non si sono fatti grandi passi avanti in tema di comprensione e rispetto della "diversità", qualunque sia la sua manifestazione. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 12 novembre 2022. |
Tutto sua madre
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