Scritto da Cinzia Marzioni Domenica 06 Novembre 2022 13:00 Letto : 1042 volte
- Ring stile Tron! - è la prima cosa che penso entrando in sala. Due ali di ripida scalinata si elevano alla mia destra e alla mia sinistra. Al centro, di fronte a me, il palcoscenico è una piattaforma quadrata di specchi, bordata da una striscia laser azzurra. Mi siedo a sinistra in prima fila e il pubblico di fronte a me, dall’altra parte del ring si specchia sulla nera superficie lucida. Bello vedere stravolto l’intero spazio del teatro, già mi sento coinvolta. Costellazioni di luci disegnano mutevoli architetture, ad ogni cambio di costellazione un salto di multiverso. Elena - Elena Lietti e Pietro - Pietro Micci danzano come Gene Kelly o Muhammad Ali tra eteree colonne di luce, tra i possibili multiversi del loro amore. Lei è una cosmologa alla ricerca di una teoria del tutto, lui un apicoltore urbano. Sulla carta nulla di più distante, ma l’effetto farfalla ci dice che basta una infinitesimale variazione per causare grandi effetti. Così basta una differente intonazione di voce e possono amarsi o lasciarsi, in molti modi diversi, oppure no, fino a che morte non ci separi, fino alla morte entropica dell’universo, fino alla fine del mondo. “ELENA: Da nessuna delle nostre equazioni emerge il libero arbitrio.” |
Costellazioni di Nick Payne traduzione Matteo Colombo con Elena Lietti e Pietro Micci, assistente alla regia Beatrice Cazzaro macchinista Marco Pirola ![]()
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