Scritto da Daniele Ruggiero Domenica 10 Luglio 2016 17:19 Letto : 3733 volte
Il disco non si veste di coincidenze ma indossa soltanto brandelli di conseguenze a partire dalla data di pubblicazione: il 21 marzo è l’equinozio di primavera, l’antica ricorrenza pagana di Ostara che celebra la fine dell’inverno ovvero l’equilibrio tra la luce e l’oscurità, la rinascita della vita. Un particolare intrigante che non fa che aumentare la componente enigmatica celata all’interno dell’opera. Dietro alle sette tracce che compongono l’album c’è un solo individuo: il polistrumentista BP Gjallar noto come “Akroterion”. L’artista esordisce plasmando uno specchio sonoro in cui si riflettono volti di anime black metal che assumono sembianze spettrali di doom, folk e dark ambient. Un disco freddo come un raggio di luna che viene attraversato da atmosfere crude e tenebrose all’interno delle quali imperversa una voce urlante e rabbiosa che incita e doma egregiamente un esercito di strumenti irrequieti conducendoli lungo il feroce cammino delle ombre. “Akroterion” è in possesso di notevoli doti tecniche, di un’inventiva sopraffina, ma soprattutto di un elisir terrificante capace di far riaffiorare da una palude silenziosa il fragore della paura, di interrompere il sonno dei demoni e di scovare fra la nebbia gli spiriti deliranti delle streghe. Ascoltare per credere. Anno: 2016 Label: Andromeda Relix Genere: Black Metal, Doom, Dark Ambient Tracklist: 01. Silence 02. Samhain 03. Strange Creatures In The Woods 04. Shout Of Terror 05. Satan At The Gates Of Earth 06. Surtr 07. Solitudo Formazione: Akroterion (BP Gjallar): voce e tutti gli strumenti
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