Scritto da Andrea Marchegiani Lunedì 23 Aprile 2012 13:52 Letto : 2844 volte
Si denota bene la tradizione musicale a cui il gruppo attinge, dagli esempi più classici come gli Squallor ai conterranei Gemboy, ed ovviamente, ai seminali Elio e Le Storie Tese. Di questi ultimi (anche se a dirla tutta anche gli Elii sono fortemente debitori della musica complessa e dissacratoria di zappiana memoria) è ripresa la musica fortemente volubile nei ritmi e variegata nella scelta di generi che vanno dal surf-rock di "Sei Mai Stato a Munazzano?", al punk di "Io Sono Un Figo" passando per accenni prog di "La Ballata Della Pippa Venuta Male". Il tutto è condito da inserti vocali deformati con frasi sgrammaticate e surreali che tanto ricordano precedenti come in Italyan, Rum Casusu Çikti e Cicciput. Ascoltando questo disco, si rimane un po’ perplessi sia per i testi, composti da elementi volutamente volgari gratuiti (ma non sarebbe quello il problema) piuttosto banali e ripetitivi, ma soprattutto privi di mordacità. Ma è la musica stessa a non lasciare nulla dietro di sè. C'è troppo scimmiottamento dei propri numi tutelari, tale da far perdere di vista ogni tentativo di originalità ed ottenendo come risultato, pezzi piatti come "Stalker Tango". In definitiva Il Giorno dei Mobers è un disco per cui francamente, non valga la pena strapparsi i capelli. 50/100
|
Marco Zazzaroni: Voce Anno: 2012 |