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Mark Feldman ha realizzato nell'ultima parte della sua carriera tre album con il chitarrista
John Abercrombie:
Open Land,
Cat’n’Mouse,
Class Trip, nonchè
Abaton al servizio di
Sylvie Courvoisier, prima di dare vita alla realizzazione di questo
What Exit in esclusiva per la
ECM.
Per l'occasione chiama accanto a se l'inglese
John Taylor al piano, lo svedese
Anders Jormin al contrabbasso ed il percussionista americano
Tom Rainey.
Tutte le composizioni, estremamente precise, di
Mark Feldman esigono un grande coinvolgimento dei musicisti, che in questo contesto sono chiamati a dare prova del loro potenziale ai più alti livelli.
What Exit mette soprattutto in evidenza il percorso singolare di questo violinista dotato che suona disinvoltamente jazz passando dallo swing al free, classico muovendo dal barocco al contemporaneo e che non disdegna effettuare sessioni di registrazione di musica country di Nashville.
Feldman si è sempre segnalato per il suo considerevole interesse nell'oscillare tra differenti idiomi musicali, come testimonia candidamente lo stesso brano d'apertura,
Arcade della durata di quasi ventitrè minuti, che appare molto più tributario della musica contemporanea che del jazz, come nelle due composizioni seguite da un tema di ispirazione yiddish.
Il pezzo tortuoso e trascinante inscena cavità sonore, ascensioni furiose e riposi sognanti assieme ad un identico bisogno di avventure, annunciando altresì d'incanto il principio d'incertezza sul quale si regge l'intero album.
Attorno al violino di
Mark Feldman i tre musicisti riescono con sensibilità e destrezza musicale a disegnare l'istante fugace che subito si affaccerà. Questa musica labile, che per molti versi non può realmente definirsi jazz a tutto tondo e che non si esaurisce nemmeno per intero nei canoni dell'estetica classica, emana costantemente una sensazione di sorpresa, lascia campo libero ad una moltitudine di combinazioni armoniche.
Accanto a momenti d'attesa,
Everafter, dove tutto appare ancora possibile, s'insinua con prepotenza una strana sensazione di inquietudine diffusa,
Elegy, come se gli strumenti potessero letteralmente entrare in disaccordo.
Ecco perchè, nonostante il suo carattere imprevedibile,
What Exit non cessa giammai di apparire un lavoro sereno:
Maria Nuñes e arioso. Gli incessanti spostamenti ritmici, la complessa esposizione tematica e delle sonorità, contribuiscono ad ideare una affascinante poetica dell'irrisolto.
Siamo dunque piuttosto lontani dalla tradizione del violino jazz come lo intendono i Francesi, alla
Grappelli e
Lockwwod per intenderci. Tuttavia questo lavoro dagli accenti audaci è carico di una emozione misteriosa e risulterà particolarmente interessante e degno d'interesse per gli ascoltatori dalle orecchie avventurose e curiose al contempo.
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Mark Feldman: Violino John Taylor: Piano Anders Jormin: Contrabbasso Tom Rainey: Batteria
Anno: 2006 Label: ECM Genere: Jazz
Tracklist: 01. Arcade 02. Father Demo Square 03. Everafter 04. Ink Pin 05. Elegy 06. Maria Nuñes 07. Cadence 08. What Exit
   

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