Scritto da Andrea Marchegiani Venerdì 24 Settembre 2010 17:00 Letto : 2302 volte
Andando avanti si ha però uno smorzamento dei toni. La parte successiva infatti risulta fortemente intimistica e si estende su suggestive ballads apprezzabili in toto per l'evocatività e suono cristallino che sprigionano. Molto piacevole, infatti, è l’utilizzo della tromba in The Dog e della sezione di violino in Bye Bye. Soprattutto in quest'ultima poichè in grado di trasmettere un'enorme empatia musicale all’ascoltatore. I brani sono sospesi, insomma, tra un background di malinconia e tentativo di far emergere dal proprio intimo uno spirito vibrante e vivo come molto bene si delinea in Candy Girl. Sicuramente l’ascoltatore può riscontrare in questo lavoro lo spirito musicale che caratterizzava il compianto Jeff Buckley in Grace, soprattutto nello stile del canto di Dario Bosco, avvolgente e sempre equilibrato e che si presta molto bene al cantato inglese. Ma possiamo trovare anche altri punti fissi in termini di sonorità come quella dei Radiohead (Suitcase) oppure i Karate di Geoff Farina (Psychoterapy). E’ in sintesi un album sanguigno, ricco dal punto di vista della melodia e genuino nell’anima sonora. Senza dubbio questo gruppo saprà farsi apprezzare a livello internazionale. 72/100
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Dario Bosco: Acoustic & Electric Guitars, Voices Anno: 2010 |