Batti e ribatti
Roma, Teatro Porta Portese, dal 28 febbraio al 2 marzo 2025

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Teatro e altre tendenze

Divertente commedia priva di pregiudizi verso il mestiere più antico del mondo e rispettosa dell’identità femminile, qualunque sia il lavoro svolto (per scelta o per necessità).

"Batti e ribatti", lo spettacolo nato da un’idea di Flavia Di Domenico e Marina Vitolo e scritto e diretto da Rita Gianini, vede in scena otto attrici del collettivo FOTO51, e si pone l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico su tematiche principalmente femminili, ma non solo. Elemento di spicco è sicuramente l’ironia che la Compagnia utilizza nell’affrontare i temi proposti: non solo prostituzione, ma anche omosessualità, discriminazione, disagio economico, stigma.
Grande la passione che le interpreti fanno trapelare nella loro performance. Una recitazione ardita ed una regia coraggiosa regalano al pubblico del Teatro Porta Portese una serata all’insegna del divertimento, ma anche della riflessione. Forte la drammaturgia, scarna la scenografia ed accattivanti le musiche valorizzate con brevi ironiche e dissacranti coreografie.
Lo spettacolo scorre veloce con un ritmo incalzante e piacevole. Ognuna delle interpreti sprigiona caratteristiche personalissime donando al proprio personaggio una forte carica empatica. Impossibile non allearsi nella battaglia di rivendicazione di diritti combattuta dalle quattro ex prostitute. Bellissima, seppure ormai acclarata, la riflessione che le non più giovanissime protagoniste affrontano in merito alle diverse etichette che l’opinione pubblica attribuisce a vocaboli declinati al maschile o al femminile: un uomo con molte donne è un latin lover una donna con molti uomini una zoccola!
"Batti e ribatti" è uno spettacolo dove battute e gag raccontano con leggerezza un vortice di emozioni: momenti intimistici e voglia di riscatto, rivendicazione di scelte (spontanee o forzate), resilienza, affrancamento da stereotipi sociali. Commovente l’immagine che ne esce della famiglia: una madre e tante “zie” non consanguinee, ma legate da vero affretto e sorellanza.
Una rappresentazione vivamente consigliata, non solo per la bravura di tutte le interpreti (le quattro stagionate prostitute sono meravigliose nella loro unicità, così come anche le ulteriori rappresentanti femminili), ma anche per avvicinarsi a tematiche sociali che, non di rado, si preferisce nascondere o fare finta che non esistano. D'altronde compito del teatro è anche quello di veicolare messaggi e "Batti e ribatti" ci riesce perfettamente!

 

Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 28 febbraio 2025.

‘Batti e ribatti’
spettacolo nato da un’idea di Flavia Di Domenico e Marina Vitolo
scritto e diretto da Rita Gianini.
In scena un folto gruppo di attrici, del neo-nato collettivo FOTO51,
che ha l’obiettivo di sensibilizzare e far riflettere sulle tematiche legate
al ‘femminile’ e a cosa voglia significare essere donna oggi.

Un collettivo aperto a personalità che intendono contribuire a realizzare spettacoli, progetti, iniziative culturali con il fine di sensibilizzare il pubblico, soprattutto giovanile, su temi come la dignità, la parità di genere, i diritti civili. Il tutto con leggerezza, ironia e passione. Quattro amiche di mezza età accomunate dallo stesso destino lavorativo, vivono in un appartamento in affitto sbarcando il lunario con piccoli lavoretti precari, costrette dalla padrona di casa, a lasciare l’appartamento, decidono di rivendicare socialmente un riconoscimento statale del proprio lavoro pur non avendo mai versato contributi.
Con l’aiuto della figlia di una di loro, di una giovane amica e di un alto funzionario dello stato, non riusciranno nell’intento, ma sveleranno la vera natura del loro vecchio lavoro.
Un divertente spaccato sociale sulla vita di donne che hanno scelto per vivere il mestiere più antico del mondo, la prostituzione! Un compromesso sociale moralmente condannato, ma non lontano da quelli che ogni donna affronta in un qualsiasi lavoro!
Lo scopo della commedia è ridare dignità e valore a donne che per necessità o scelta, senza giudizio o pregiudizio, hanno scelto questo mestiere, un modo divertente ed ironico per mettere in discussione lo stigma della prostituzione.
Attraverso il linguaggio della comicità, le attrici vengono guidate in una pièce corale, l’una al servizio dell’altra, non rinunciando mai al’identità del personaggio. Battute e gag si alternano a momenti di reale concretezza, in una scena volutamente scarna che ne esalta la potenzialità drammaturgica.
Nel pretesto dello svolgimento della storia ogni donna può riconoscere una parte di se stessa. La scelta delle musiche, non casuale, sottolinea la regia, a volte surreale, dell’intera messa in scena.
(Fonte: comunicato stampa)


Teatro Porta Portese
Via Portuense 102
Roma
tel 06.5812395
www.teatroportaportese.it

 

 


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