Scritto da Ada Fanizza Sabato 14 Settembre 2024 06:00 Letto : 445 volte
La voce del tenore Matteo Straffi risuona eufonica all’interno del salone della biblioteca, decorato da una profusione di stucchi e di grottesche che si sviluppano nei cinque registri concentrici e già sede dell’archivio segreto vaticano. Con la parete del maestoso camino a fare da sfondo, i due ballerini animano la danza su una piattaforma circolare. Sono vestiti con pantaloni mimetici, passamontagna e maglia a rete nera, due combattenti identici: qui si pone un'interpretazione del duello del tutto nuova e reinterpretata, certamente lontana dall’intento del Tasso. Clorinda e Tancredi in Tasso sono due distinte persone nel genere, uomo e donna, due religioni diverse, cristianità e islam, quindi appartenenti a eserciti contrapposti, risolvendo il conflitto a favore dei Cristiani, avvalorata dalla richiesta del battesimo a desiderio di Clorinda stessa. Nell’intenzione di Fabio Cherstich sono due uguali che lottano, "corpi come specchi” che raccontano di “un’umanità in lotta contro sé stessa”: “Eros e Thanathos emergono come forze egualmente potenti”. Il clavicembalo accompagna il canto del tenore, nel drammatico e avvincente duello tra i due, già noto e il finale e tuttavia struggente nel suo svolgersi, potenti vibrano i versi tassiani nella sala contrapponendosi al tonfo dei colpi provocati dalla lotta. Una esperienza immersiva per un pubblico ristretto, tutto assorto e teso della durata di soli 25 minuti. Questa recensione si riferisce allo spettacolo del 13 settembre 2024 |
Castel Sant'Angelo
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