Scritto da Fabio "Stanley" Cusano Martedì 20 Aprile 2010 14:14 Letto : 2500 volte
Dopo una breve introduzione fatta di thumb piano (una specie di xilofono), è il flauto di "In The Woods" ad aprirci le porte verso questo viaggio mistico fatto di suggestioni e musicalità scarna; "Ota Benga" è invece una danza tribale basata su percussioni dal ritmo sostenuto per tutta la sua durata, accompagnato da una flebile voce oltretombale. Un organo maestoso e inquietante fa da cuore pulsante per le atmosfere oniriche e sinistre di "Carryng The Fire", mentre in "Kash-o-Kashak" regnano la chitarra liquida e psichedelica di Isacco Moretto (che insieme a Maurizio Boldrin sono due Jennifer Gentle al servizio dell'ex compagno di band) e ancora una volta una voce in lontananza dai toni marziale, quasi ad anticipare l'arrivo della fine (sta a voi decidere la fine di che cosa). Unico neo della raccolta risultano quindi essere i quasi 9 minuti corali di "10000 Voices", sorretti da un flebile tappeto elettronico, ma sul finire si torna a respirare un'aria tesa e malsana con "2007-8-15" e "Ave Maria", collegate tra di loro e che non ci riportano verso la luce dopo aver attraversato il buio più totale per 6 brani, ma solo verso la conclusione di un'esperienza sonora destabilizzante. La seconda, che supera i 14 minuti di durata, è aperta da un gong e pochi rintocchi percussivi, questo per tutta la sua durata, son solo un tappeto sintetico in crescendo ad arricchire la composizione. Cosa sia passato per la testa a Mamuthones quando ha deciso di scrivere un album come questo non si sa e forse non è dato sapersi, quello che resta è un lavoro lucido e ben suonato (ma assolutamente difficile d assimilare con pochi ascolti), plasmato sulle vicende di chi l'ha scritto e molto più sinistro e lugubre di decine di centinaia di band che trattano temi esoterici con i testi e chitarre stridule. La messa è finita, andate in pace. 79/100
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Alessio Gastaldello: air organ, Batteria, Percussioni, voce, effetti e noises Anno: 2010 |