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Godyva

Con sommo piacere vi presentiamo i Godyva, gothic metal band italiana, pronta a lanciare sul mercato il  terzo album intitolato Alien Heart. Lo scambio di battute è con l’affascinante Lady Godyva e con il nuovo chitarrista G.G. Gohm.


GODYVA
Lady Godyva: voce
G.G.Gohm: chitarra
Botys Beezart: tastiere
Nick Barah: basso
Enyo: batteria







- A&B -
Parliamo subito del nuovo disco Alien Heart, come è nato? Quanto tempo è passato da quando avete iniziato a scriverlo?
- Lady Godyva [GODYVA] –
Alien Heart è nato proprio dall’omonima canzone presente nell’album, una delle più riuscite del disco e suonava benissimo per dare un nome a questo nostro nuovo album. È stata la prima canzone composta per quest’album ed incominciammo a lavorarci su quando c’era ancora il nostro precedente chitarrista Anto. Abbiamo iniziato a buttar giù le prime idee nel 2010 e lentamente abbiamo dato corpo alla nostra creatività. Avevamo già un promo pronto nel 2011 e stavamo cercando la proposta discografica più soddisfacente. Una volta avuto il contratto nel 2012 con la "Southern Brigade Records" siamo entrati nei loro studi per le riprese ed oggi questo è il risultato!

- A&B -
Quali sono le principali differenze tra questo disco e il precedente Planetarium?
- G.G.Gohm [GODYVA] –
Per quanto mi riguarda, questo è il primo disco dei Godyva in cui suono io. A detta della band e di molti altri che lo hanno potuto già ascoltare, il sound è stato positivamente influenzato dal mio background musicale in quanto nuovo elemento. Io vengo da precedenti esperienze più vicine all’Heavy Metal Classico e al Thrash Metal e credo che oltre 20 anni di influenze musicali siano impossibili da cancellare del tutto anche quando si entra in una dimensione completamente nuova. Questo ha fatto sì che Alien Heart suoni un po’ più diretto e “groovy” rispetto al precedente Planetarium anche se, ascoltando tutti i passati lavori della band si evince chiaramente che la loro maturazione stilistica procede costantemente di release in release… Lo stesso Planetarium, infatti è un chiaro passo in avanti rispetto al suo predecessore In Good And Evil così come questo lo è rispetto all’EP Advent… Sono tutti ottimi dischi a mio parere, ma l’evoluzione della band, almeno per il momento, è stata costante e oggi possiamo vantare un album che, se pur restando legato alle origini “Gothic Metal” della band, si propone anche a chi ha ascolti diversi… credo sia un lavoro molto poliedrico e che possa dare vibrazioni positive anche a chi preferisce percepire dalla musica che ascolta un impatto molto diretto ed essenziale.

- A&B -
Parliamo invece dei testi, di cosa trattano?
- Lady Godyva [GODYVA] –
Nei testi di Alien Heart prevale sempre il medesimo concetto contrapposto tra positivo e negativo, decadenza e rinascita, amore e odio. Sono testi carichi di emozioni e sentimenti, non saprei scrivere diversamente, ed ogni canzone è ispirata da una persona o da un evento in particolare. Sono stata molto influenzata da questa fine del mondo, un’apocalisse pronosticata nel 2012, e ho immaginato la distruzione di ogni cosa, ma ho sperato profondamente anche in una “rivelazione”.

- A&B -
Perché avete scelto la cover di “I Feel You (Ti sento)”?
- Lady Godyva [GODYVA] –
Sia la versione in italiano che quella in inglese mi sono sempre molto piaciute, adoro i Matia Bazar da quando ero bambina e desideravo tanto poter coverizzare una loro canzone. La cosa è nata come una sfida, ho detto: “ora la propongo a Botys, voglio proprio vedere cosa combina su questo brano”. Pensavo rifiutasse la proposta ed invece la accettò immediatamente con grande entusiasmo ed incominciò a lavorare sugli arrangiamenti di tastiera, poi G.G. si aggiunse con le sue parti di chitarra e la cosa funzionava! Allora ci siam guardati negli occhi e ci siam detti: “ok, ce la possiamo fare!”.

- A&B -
G.G., ho ascoltato in anteprima il disco, come sei riuscito ad ottenere quel suono di chitarra così aggressivo?
- G.G.Gohm [GODYVA] –
Io sono fermamente convinto che per tirare fuori un buon suono da qualsiasi strumento siano necessarie tre caratteristiche principali, ovvero la “mano” del musicista, una buona strumentazione e le capacità del tecnico del suono. Nessuna di queste tre cose funziona al 100% senza le altre… certo oggi in studio si possono fare miracoli e si può tirare fuori un disco anche se suonato da capre, ma un buon risultato finale non è solo una “superproduzione” o un’equalizzazione ultra-compressa… la scelta del riff giusto e del giusto arrangiamento, il modo in cui il plettro va a toccare le corde e tutto questo genere di cose valorizzano certamente il lavoro di un bravo fonico e, alla fine, la differenza tra un disco “costruito” e un disco “ben suonato” viene necessariamente fuori! Ora sia ben chiaro, non mi ritengo assolutamente un “guitar hero” capace di virtuosismi al limite dell’umano! Eheheh… è solo che sono sempre stato dell’idea che essere cosciente dei propri limiti e sfruttare tutte le proprie abilità al 100% ti porta certamente ad un ottimo risultato; non importa se si esegua una sequenza di semplici accordi o una scarica di scale alla velocità della luce, se quello che si suona non è mai fine a se stesso e si integra perfettamente con un contesto musicale, potenzialmente chiunque è in grado di scrivere capolavori musicali e di tirare fuori un suono di chitarra che non ha nulla da invidiare a nessuno. Ad ogni modo, per quello che riguarda il suono di chitarra (e di tutti gli altri strumenti) di Alien Heart, non posso esimermi dall’elogiare il magnifico lavoro dei “Golem Dungeon Studios” e del fonico Giuseppe Dentamaro… Ogni disco che esce da lì è sempre all’avanguardia ed un passo in avanti rispetto allo standard del mercato discografico del momento!

- A&B -
Come è andata la collaborazione con Southern Brigade Records?
- G.G.Gohm [GODYVA] –
Southern Brigade Records” è una etichetta discografica piuttosto nuova, ma certamente al momento, nel panorama delle etichette indipendenti, una band non potrebbe desiderare di meglio! Lavorare con loro è positivo sotto ogni aspetto, a cominciare dal fatto che è diretta da persone squisite e disponibili fino ad arrivare alla loro grandissima professionalità! Di loro, per esempio, noi apprezziamo moltissimo il fatto che si dedichino a pochissime produzioni annue, al massimo due o tre band, in modo da poter concentrare tutte le proprie energie su di loro per lavorarci al meglio del meglio! Inoltre da un po’ di tempo la SBR ha sancito un contratto di promozione e distribuzione con la nota “Scarlet Records” il che permette loro, e di conseguenza alle loro band, di avere una grandissima visibilità a livello mondiale e una diffusione capillare dei prodotti discografici.

- A&B -
Alien Heart sarà dunque distribuito da Scarlet Records, in quali nazioni?
- G.G.Gohm [GODYVA] –
Sinceramente non credo di ricordarle tutte… in Europa il disco sarà distribuito praticamente in ogni nazione così come negli Stati Uniti (tramite la Century Media), poi anche in Israele, Taiwan, Brasile, Messico, Argentina… beh, praticamente un po’ in tutto il mondo! Inutile dire che questa cosa ci riempie di orgoglio e di buone speranze! Eheheh...

- A&B -
Cosa vi aspettate da questo nuovo lavoro?
- G.G.Gohm [GODYVA] –
Come ti dicevo prima, abbiamo buone speranze; riteniamo che il disco sia un ottimo lavoro e confidiamo molto nel supporto di “Southern Brigade Records” e della “Scarlet Records”, ambedue molto entusiaste dell’album… Sebbene, come qualunque band grande o piccola che sia, stiamo vivendo un momento di evidente crisi del mercato discografico, crediamo che il disco sarà molto ben accolto sia dal pubblico che dalla critica.

- Lady Godyva [GODYVA] –
Le prime recensioni sono tutte assolutamente positive e ci descrivono con parole che davvero ci lusingano non poco; la gente che ha già ascoltato il disco o anche solo le preview che girano su internet ci riempie di complimenti… beh, in pratica serve solo arrivare a quante più orecchie possibili e confidare nel buon senso dei nostri fan e degli appassionati di musica in genere sperando che, una volta tanto, preferiscano acquistare il prodotto piuttosto che scaricarlo illegalmente! hehehe…

- A&B -
Avete girato anche un video promozionale?
- Lady Godyva [GODYVA] –
Non ancora, ma a fine marzo saremo a Bologna dove gireremo il videoclip della cover “I Feel You” che verrà curato dal team dell’Accademia del Cinema di Bologna.

- A&B -
Avete in programma un tour, dove suonerete?
- G.G.Gohm [GODYVA] –
Al momento non c’è ancora nulla di definito a parte qualche data tra cui il release party che terremo l’8 Marzo nella nostra città natale (Bari) presso il Demodè Club e che sarà per lo più un concerto celebrativo per l’uscita del disco dove inviteremo anche diversi ospiti a dividere il palco con noi. Tra le altre che ricordo ce n’è una a Cosenza il prossimo 2 Aprile. Per il resto stiamo ricevendo parecchie proposte da vari live club e promoters, ma prima di imbarcarci in un vero e proprio tour preferiamo stendere un piano preciso e concentrare le nostre energie sulle date più interessanti aspettando magari anche qualche proposta un po’ più di rilievo.

- A&B -
C’è un posto dove vi piacerebbe suonare?
- G.G.Gohm [GODYVA] –
Ce ne sono un’infinità! Personalmente, se proprio dovessi sceglierne uno in particolare, mi piacerebbe esibirmi al Wacken Open Air… ci sono stato nel 2011 per lavoro e l’ho trovato una cosa fantastica… un vero mondo a parte per il popolo metal, organizzato alla perfezione e, soprattutto, con un pubblico numerosissimo e super gasato! Spero che i Godyva vengano invitati a suonarci presto!

- Lady Godyva [GODYVA] –
Io invece ritornerei molto volentieri a suonare al Metal Female Voices Fest in Belgio oppure al Prestenice Open Air Music Fest in Repubblica Ceca. Sono state entrambe delle esperienze fantastiche, da bissare! Poi mi farebbe enorme piacere suonare anche al prossimo Total Metal Festival Open Air, ma per noi è un po’ complicato poiché sia G.G. che Botys fanno parte dell’organizzazione dell’evento e in quei giorni sono sempre oberati di lavoro… comunque non si sa mai!

- A&B -
Lady Godyva, la tua voce è potente e limpida e, a differenza di altre cantanti gothic metal, non canti da soprano. Quali sono i tuoi modelli? Hai un vocal coach?
- Lady Godyva [GODYVA] –
Grazie mille, ma non tutte le mie colleghe cantano da soprano, pur potendolo fare. Io personalmente amo inserire alcune parti liriche, soprattutto per i cori, ma per i Godyva preferisco cantare come sempre, tutto lirico non mi piace e non segue i canoni stilistici della band. Ma amo la musica lirica e l’opera, le mie basi di canto sono liriche infatti. Ho avuto un insegnante privato di canto lirico quando ero giovanissima, dopo non ho più avuto un vocal coach.

- A&B -
Quale è la canzone o il disco che vi ha spinto a suonare metal?
- G.G.Gohm [GODYVA] –
Io ho una risposta ben precisa a questa domanda! Più che di un disco nel mio caso si tratta proprio di un brano! Credo fosse il 1989 quando un mio amico con il quale condividevo un gruppo di “Skaters” locali ci propose una canzone come colonna sonora di un video di Skateboarding che volevamo girare all’epoca… quella canzone era “The Prophecy” dell’album Seventh Son Of A Seventh Son degli Iron Maiden… rimasi letteralmente folgorato da quel sound che all’epoca per me era decisamente nuovo (ascoltavo tutt’altro genere di musica) e da quel momento non passarono molti giorni fino a quando imbracciavo la mia prima chitarra! Probabilmente sono l’unico membro dei Godyva ad essere stato musicalmente “creato” da un disco dei Maiden! Ahahaha...

- Lady Godyva [GODYVA] –
Per quanto mi riguarda non c’è stata una canzone in particolare, ascolto metal da quando mio fratello più grande mi passava le sue audiocassette dei Metallica, dei Black Sabbath, degli Helloween, ecc… ma la voglia di fare musica e di metter su un gruppo è nata quando ascoltai per la prima volta Mandylion dei The Gathering, quell’album è superlativo e lei ha una voce stupenda!

- A&B -
Nel corso degli anni vi siete esibiti in alcuni dei più importanti festival italiani ed europei. Quali sono stati i concerti migliori?
- Lady Godyva [GODYVA] –
Il Metal Female Voices Fest è tra i miei preferiti, l’organizzazione ed il rispetto per le band è eccellente! Ma è stato stupendo suonare anche al Prestenice Open Air Music Fest, al Dark Fest italiano senza escludere nemmeno quelle date “minori” dove la gente che viene ad ascoltarti ti da veramente tante soddisfazioni.

- A&B -
Con quali band vi siete trovati meglio?
- Lady Godyva [GODYVA] –
Ci sono band che se la tirano, non riesci a strappar loro neanche un sorriso, mentre nel backstage del Metal Female Voices eravamo con Arch Enemy, Epica, Tristania, Revamp che si sono dimostrate tutte band “umane”, abbiamo potuto scambiare con loro quattro chiacchiere, abbiamo fatto foto e ci siamo divertiti così tanto da non riuscire a capirci più nulla, ehehehe.

- A&B -
Quale è il posto più incredibile (in senso positivo o negativo) dove avete suonato?
- Lady Godyva [GODYVA] –
Beh, al Prestenice non avevamo tutte le comodità che speravamo, ma poi quando siamo saliti sul palco e abbiamo visto tutto quello che gli organizzatori avevano preparato per lo show e tutta quella gente che si divertiva, mi è passata l’amarezza e siamo andati alla grande ;-) so che sono ripetitiva, ma il Metal Female Voices Festival è il posto più incredibile nel senso positivo per suonare il nostro genere, fantastico tutto, dagli organizzatori, al palco, livelli superiori direi!

- A&B -
Quale è la cosa più strana che vi è capitata on the road?
- Lady Godyva [GODYVA] –
Nulla di strano, credo tutto nella norma. Siamo persone abbastanza serie e cerchiamo di evitare ogni tipo di “stranezza”. Personalmente amo pianificare tutto e quando siamo in giro pretendiamo coerenza dagli altri e da noi stessi. Ogni tanto capita di incappare in qualche promoter un po’ “distratto” per non dire di peggio, ma a parte qualche sporadico episodio di solito ci va tutto liscio quando siamo “on the road”, se capita qualche intoppo che però ci fa sorridere e divertire, che ben venga.

- A&B -
Chi sono, secondo voi, le prime tre metal band italiane di tutti i tempi?
- G.G.Gohm [GODYVA] –
Di tutti i tempi… beh, sfortunatamente non ci sono moltissime band in Italia che abbiano davvero sfondato… considerati tutti i tre decenni di Heavy Metal Italiano, al di la dei gusti personali io direi che obiettivamente vanno certamente menzionati i mitici Vanadium di Pino Scotto, i Rhapsody (ora Rhapsody Of Fire) che forse furono i primi a “commercializzare” sul circuito mondiale il metal italiano e i Lacuna Coil che al momento sono certamente la metal band italiana più conosciuta nel mondo.

- A&B -
Vi lascio lo spazio per i saluti e per aggiungere qualcos'altro che vorreste dire.
- G.G.Gohm [GODYVA] –
Saluto tutti i vostri lettori e vi invito tutti a seguirci su facebook, myspace, reverbnation, sul nostro sito www.godyva.it o ovunque vogliate perché siamo certi di potervi regalare dei bei momenti musicali! Per chi si trovasse in Puglia l’8 marzo estendo l’invito al nostro release party! Siamo così contenti di questo disco che abbiamo deciso di offrire da bere a chiunque verrà a condividere la serata con noi ed i nostri amici!

- A&B -
Grazie mille per la disponibilità e in bocca al lupo. Stay Metal!
- G.G.Gohm [GODYVA] –
Grazie a te!

- Lady Godyva [GODYVA] –
Grazie infinitamente per lo spazio dedicatoci e a presto!!!

 

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