M'Ors

Marco Orsini, in arte M’ors nel 2009 debutta nel panorama della musica italiana pubblicando l’EP Anima Nera, album dai suoni freschi ma che nasconde chicche taglienti e affilate. Lo abbiamo contattato chiedendogli di parlarci della sua musica e del suo particolare legame con i ritmi provenienti dal continente nero. Buona lettura

Marco Orsini: Voce, chitarra acustica, theremin, hammond, batteria e cembalo

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- A&B -
Ciao Marco, innanzitutto grazie e benvenuto su questo portale. Ti va di presentarti al pubblico di Artists and Bands?
- M'ors –
M'ors nasce come progetto a Roma, ma io sono nato e cresciuto a Ferrara, artisticamente raffinatomi negli NHQ Studios, dove ho conosciuto e suonato con diversi artisti italiani piuttosto famosi ma che non menziono per scelta e modestia.

- A&B -
Anima Nera, parlaci dell’album. Era in cantiere da tempo, come è nato?
- M'ors –
Anima Nera nasce da alcuni brani incompiuti che mi hanno accompagnato in questi "ultimi" 20 anni che faccio musica; accantonati, poi tornati prepotentemente in mente e realizzati in tempo record grazie alla disponibilità di Manuele Fusaroli dell'NHQ e di Mirko Coatti che ha suonato molti strumenti in studio, consentendomi di dimezzare i tempi di realizzazione. Il bello è realizzare queste cose con amici e loro lo sono da più di una decade.

- A&B -
Il disco è uscito a novembre. Io personalmente però  ho trovato il primo omonimo brano estremamente fresco e per certi versi estivo, in realtà penso che l’intero EP segua questa linea ed è molto piacevole, ma una domanda un po’ spigolosa però te la voglio fare. Quanto credi che la data di pubblicazione abbia influito sugli ascolti del disco?
- M'ors –
Non ci capisco molto di marketing musicale, perciò lascio all'etichetta tali affari.

- A&B -
Dici di essere appassionato ai ritmi africani e latini. Da dove si origina questa tua passione? Oppure si tratta di puro feeling con il genere?
- M'ors –
I ritmi sono fondamentali nella composizione di un brano musicale, tanto più se si ha una propensione a suonare gli strumenti percussivi che, modestamente, conosco piuttosto bene. La musica moderna nasce da una commistione tra il Blues e le melodie occidentali. Il Blues a sua volta, come sappiamo assieme ad altri generi come il Jazz, Soul e gli altri stili neri, traggono le loro origini dai canti degli schiavi dell'Africa occidentale e tra questi vi sono anche gli Gnawa, tribù a cavallo tra mare e deserto, che creano l'anello di congiunzione tra gli antichi canti e quelli più moderni da cui appunto derivano i più famosi stili sopra menzionati. Come non esserne attratti? Come non apprezzare la complessità ma nello stesso tempo la musicalità di questi ritmi incalzanti e quasi sempre dispari che tolgono la regolarità alle canzoni rendendole sempre imprevedibili?

- A&B -
L’artwork del tuo EP è abbastanza enigmatico. Cosa rappresenta e che collegamento ha con la musica e i testi?
- M'ors –
L'artwork è un progetto di un mio caro amico di Roma che è fumettista e disegnatore eccelso, per ciò che mi riguarda, l'enigmaticità della sua idea ha sortito su di me l'effetto voluto e non so se hai notato, ma girando il verso del CD puoi inoltrarti in una serie di disegni che guardandolo nel senso normale non si vedono.

- A&B -
I testi parlano e denunciano la società odierna, in particolare la piaga razzista. Come nascono?
- M'ors –
Io cerco nel mio piccolo di migliorare il mondo che mi circonda, giorno per giorno. In questo caso il mio piccolo è la mia musica. Non riuscirei a scrivere testi che non denuncino l'ignoranza di certa gente e la furbizia satanica di chi ci marcia sopra.



- A&B -
Che rapporto hai con la politica?
- M'ors –
La politica è una cosa da grandi ed i grandi in Italia, per la maggior parte, sono cattivi. La destra è figlia dell'ignoranza, e la sinistra in questo periodo anche, perciò vedo pochi sbocchi in questo marasma di prepotenza da un lato ed eccessiva modestia dall'altro. Chi ci rimette è il nostro paese; un paese con una grande storia, fatta di grandi personaggi del passato che se ora vedessero chi ci comanda, si volterebbero nella tomba. Gente che ha fatto la Resistenza, che è morta sui monti e nei quartieri popolari di molte città. Gli attuali politici rubano non solo i soldi alla povera gente, ma cercano, e devo dire con buoni risultati, di rubargli anche l'anima, la psiche, il cervello, per poterli controllare meglio. E la gente si lascia abbindolare e dorme coccolata dal calcio e dalle veline, senza dimenticarci le notizie false che sentono al Tg.

- A&B -
In seguito all’ascolto di Anima Nera ho avuto l’impressione che l’EP fosse pervaso da una melodia più o meno equilibrata, al contrario appunto dei testi che a mio avviso risultano più impulsivi. Anima Nera, rispecchia per come te l’ho appena descritto, la tua Anima?
- M'ors –
Anima Nera è un tributo alla razza umana al di la del colore della pelle. Siamo nati neri e dopo qualche milione di anni di evoluzione alcuni di noi sono bianchi ma l'anima è una, come la razza del regno animale di cui facciamo parte e se uno la ricerca nella musica si accorge che non può essere che nera e calda come l'Africa. Se tutti i razzisti capissero questa cosa, o quantomeno uscissero dal loro piccolo mondo fatto di luoghi comuni e soprattutto di ignoranza e si aprissero alla diversità senza paura, probabilmente la civiltà umana ne acquisterebbe. Quindi, in sostanza, l'anima nera rappresenta le nostre comuni origini e l'origine della musica moderna.

- A&B -
C’è un artista in particolare che ti ha influenzato e con cui sei cresciuto?
- M'ors –
Tanti gli artisti che mi hanno influenzato e provenienti da tutti i generi musicali, comprese colonne sonore di molti film, difficile è elencarli. Nel panorama italiano andiamo da Bennato a Fossati a Dalla a Battisti a Conte, a Graziani, Silvestri, e molti altri. In quello internazionale, dai Beatles, agli Stones, Santana, Hendrix, Queens of  the Stone Age, Foo Fighters, Led Zeppelin, Crosby, Still, Nash&Young , The Who,  tutto il periodo  di Woodstock e quegli anni. Il Jazz di Miles Davis, i ritmi meghrebini di Nass El Giwan, la Rai music di Khaled e Chab Mami e dell'Orchestra di Piazza Vittorio.

- A&B -
Cosa ci sarà dopo Anima Nera? Un tour, un nuovo album, un viaggio, insomma come vedi il tuo imminente futuro?
- M'ors –
Il tour senz'altro, limitatamente alla disponibilità mia e della band visto che tutti lavoriamo e dobbiamo incastrare i concerti con ferie e permessi, ma spero che ciò duri ancora poco e che possa in futuro dedicarmi solamente a questa nobile professione. Nobile perché, se veicola messaggi che in qualche modo possono svegliare le coscienze della gente, altro termine non vi è di più adatto.

- A&B -
E fra 20 anni come ti vedi? Quali sono i tuoi sogni?
- M'ors –
Tralascio di pensare come sarò tra 20 anni perchè non so nemmeno domani cosa farò.

- A&B -
Cosa pensi dell’attuale scena musicale italiana?
- M'ors –
La scena musicale italiana è complessa, più complessa di quanto si pensi. Di roba buona ce n'è a bizzeffe, di etichette disponibili a produrle ce n'è poche. In questo si risolve il tutto.

- A&B -
Grazie per questa intervista e per il bellissimo Ep che ci hai donato. Lascio a te questo spazio per salutare i lettori come meglio credi.
- M'ors –
Ringrazio te Martina in primis e ringrazio tutti i lettori per il tempo di lettura concessomi e spero di vedervi ai miei prossimi concerti.


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