J. W. Goethe, inventore del concetto di Weltliteratur, è stato uno dei più importanti scrittori, poeti e drammaturghi tedeschi dei secoli XVIII e XIX. Le sue opere spaziano dalla poesia alla prosa, dal teatro alla filosofia. È noto soprattutto per il “Faust”, considerato il suo capolavoro, ma ricordiamo anche “I dolori del giovane Werther” e il “Wilhelm Meister”.
Egli ha avuto un impatto significativo sulla sensibilità romantica e sulla concezione del genio creativo. L’eredità goethiana è ancora viva ed influente nella cultura contemporanea: il suo approccio interdisciplinare e le sue idee continuano ad ispirare artisti, scrittori e pensatori in tutto il mondo. Nel suo quarto romanzo, "Le affinità elettive", pubblicato nel 1809, Goethe riflette profondamente sulle dinamiche delle relazioni umane, sui dilemmi interiori dei personaggi e sul conflitto tra passione e dovere, tra felicità personale e rispetto delle convenzioni sociali. L’Amore è una forza cieca e irresistibile che, come accade tra elementi chimici, genera attrazione tra anime affini, conducendole inevitabilmente nella dimora di Eros. La trama ruota attorno ad Edoardo, “ricco barone nel meglio dell’età virile”, e a sua moglie Carlotta, i quali conducono una vita tranquilla e appartata nel loro castello, dedicandosi alle gioie del giardinaggio, della musica e della letteratura. L’equilibrio domestico, però, viene sconvolto quando il barone decide di ospitare il Capitano, un suo vecchio amico in difficoltà, nonostante le iniziali reticenze della moglie, che sembra quasi presagire la futura bufera che si abbatterà sulle loro vite. Successivamente, anche Carlotta accoglie in casa Ottilia, la giovane nipote orfana. È a questo punto che tra i quattro personaggi si scatena l’affinità elettiva, un’attrazione magnetica e irresistibile che guiderà Edoardo verso Ottilia e Carlotta verso il Capitano, imprigionandoli in un dedalo d’amore e d’alchimia, dal quale sarà impossibile trovare una via d’uscita. Questo chiasmo erotico porta in scena una passione turbolenta, che i personaggi tenteranno invano di contenere e che raggiungerà la sua acme durante una notte d’amore tra i due sposi legittimi, in cui l’unione sarà solo fisica perché mentalmente commetteranno l’adulterio, immaginando e percependo l’altro non come Edoardo e Carlotta, ma come i rispettivi “oggetti” del desiderio. Segue la separazione delle due coppie: gli uomini lasciano la residenza nella speranza di ristabilire l’equilibrio. Carlotta, intanto, scopre di essere incinta di suo marito e il destino, come il beffardo Fato greco, renderà il piccolo Ottone terribilmente somigliante ai pensieri dei suoi genitori durante il concepimento, cioè al Capitano e ad Ottilia. Infine, i due uomini fanno ritorno al castello e si assiste ad un finale tragico, ma sorprendente, che indurrà il lettore ad una profonda riflessione. Goethe, come sempre, si rivela un ottimo maestro nella scelta dei temi, nella gestione del tempo narrativo e nello stile e il romanzo si configura come un grande classico che continua a risultare attuale e ad affascinare sempre nuovi lettori. Nel 1933 il pittore surrealista belga René Magritte si è ispirato al romanzo per la realizzazione delle “sue affinità elettive”. Da "Le affinità elettive", inoltre, sono state tratte una miniserie televisiva omonima, prodotta dalla Rai, trasmessa nel 1979 e diretta da Gianni D’Amico ed un'opera cinematografica dei fratelli Taviani, uscita nelle sale nel 1996.
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Le affinità elettive
Autore: Johann Wolfgang von Goethe. Editore: Crescere. Collana: Grandi Classici. Anno edizione: 2013 Pagine: 253 Prezzo: € 9,80
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