Ecco un'analisi lucida e coerente di una band. Per prima cosa, è un libro è scritto bene. A ciò si aggiunge un taglio narrativo voluto alla completezza assoluta, a vocazione a dir poco maniacale, peraltro ottimamente contestualizzata, che include l'analisi dettagliata della discografia, citazioni di band più meno parallele come Muse, Oasis e Radiohead, il rapporto travagliato con gli organi mediatici, segnatamente a causa della relazione tra Chris Martin e Gwyneth Paltrow prima, Dakota Johnson dopo. C'è poi un'analisi assolutamente atipica dell'approccio che la band riserva ai brani del proprio repertorio, che vogliamo far sintetizzare allo stesso autore: "C'è una ragione per cui negli album dei Coldplay non ci sono mai i testi scritti. Secondo Chris, quando si ascolta un disco occorre concentrarsi sulla musica. I testi possono essere analizzati separatamente, motivo per il quale è perfettamente d'accordo nel rendere disponibile sul sito. Ma all'ascolto no. In quel momento non ci devono essere distrazioni o interferenze. L'unica eccezione sono gli album degli Strokes e dei Radiohead (del 2003) che presentano un cantato talmente basso da richiedere l'ausilio di un supporto scritto". Ma c'è ancora molto altro: l'asserito plagio ai danni di Joe Satriani e Cat Steven, le attestazioni di stima da parte di mostri sacri come Elton John e Madonna, l'astio manifestato da Alex Turner degli Arctic Monkeys e Bono degli U2, le battaglie ambientalistiche e il sostegno delle popolazioni dell'Africa e dell'America Latina, i rapporti con i produttori Dan Keeling o Brian Eno. In conclusione, ed è ancora il biografo che parla, "i Coldplay sono dei musicisti professionisti, tutti e quattro polistrumentisti, tecnicamente ineccepibili e che possono vantare un'ottima cultura. Hanno tutto: istruzione, talento, professionalità, equilibrio, entusiasmo, la capacità di trascinare le masse con un sound evocativo, maturo, accessibile e seducente. La loro passione per la musica, unita ad una incrollabile etica del lavoro, consente loro di dar vita a monumentali tour mondiali che sono dei veri e propri eventi mediatici. Nella carriera hanno alternato sperimentazione pop da classifica, un piede nel mainstream da centro commerciale e l'altro nel pop d'autore. Questa è la loro cifra stilistica, una scelta che, possa piacere o meno, va rispettata. E chissà che cosa ci riserveranno per il futuro...". |
Viva Coldplay – Storia di un successo planetario
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