Angelo, che sul palco interpreta se stesso, racconta la sua esperienza di attore e regista impegnato in una ricerca sociale che mette al centro delle attività un laboratorio teatrale attivato per "integrare" gli immigrati presenti nei centri di accoglienza. Nessun pietismo o facile retorica, né tanto meno una presa di posizione sul tema immigrazione, soltanto il racconto di un'avventura vissuta tra storie di dolore, liberazione, vittime e carnefici, sempre accompagnato dalla "fame", non solo in senso fisico, ma anche emotiva e culturale. Notevole la performance dell'attore che, in un monologo di un'ora e con una scenografia composta da una scrivania e uno schermo, riesce a trasmettere allo spettatore le sensazioni da lui stesso vissute in questa sua esperienza di vita e solidarietà umana. Lodevole l'iniziativa dell'Officina Pasolini che, nello spazio teatrale gratuito, grazie ad un progetto della Regione Lazio con finanziamenti europei, riesce a fare buon teatro accessibile a tutti. |
Stay Hungry - Indagine di un affamato |