Intrigante titolo per una rappresentazione che, metaforicamente, riesce ad incarnare i due evangelisti presentando altrettanti omonimi sacerdoti che, tra commedia e dramma, scoprono verità scomode su loro stessi.
La vicenda, a prima vista semplice: una indagine ecclesiastica svolta da un alto prelato (Marco interpretato da Fabrizio Apolloi) a carico di un umile prete di campagna (Luca rappresentato da Massimiliano Vado), diventa motivo di scontro, riflessione, svelamento di misteri mistici e faceti. In questo gioco delle parti si intromette l’anomala perpetua Ilde (Karin Proia) che con la sua dirompenza ed avvenenza riesce a scomporre il preordinato piano di Marco. Ma la semplicità iniziale ben presto lascia il posto a situazioni più complesse, svelate poco a poco, che stuzzicano la voglia di conoscere instillata nello spettatore fin dalle prime battute. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 2 novembre 2024. |
Secondo Luca e Marco Di Rosa A. Mnduni e Roberto De Giorgi Debutta al Teatro Garbatella di Roma, dal 30 ottobre al 3 novembre, SECONDO LUCA E MARCO, commedia scritta e diretta da Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi e interpretata da Fabrizio Apolloni, Massimiliano Vado e Karin Proia. Una indagine ecclesiastica riservata deve far luce sul comportamento di Luca, parroco di uno sperduto paesino del centro Italia. A condurla è Marco, suo ex compagno di studi oggi lanciatissimo nella carriera romana di moderno inquisitore e deciso a portare a termine il suo mandato a qualsiasi costo, vincendo le scomodità del posto, le reticenze di Luca e l’opera di disturbo di Ilde, insolita figura di “perpetua” dalla personalità a dir poco enigmatica. In un continuo confronto tra commedia e dramma i due preti incarnano due opposte visioni della propria missione e della vita: brillante Marco, introverso Luca, si affrontano in una partita piena di misteri e di sorprese mentre la verità continua a sfuggire e Ilde con la sua concreta umanità si rivela una bomba ad orologeria pronta a scoppiare con conseguenze imprevedibili. Alla fine quella che doveva essere una semplice formalità diventa per Marco la sua prova più dura, dalla quale uscirà dopo avere ribaltato tutte le certezze sugli altri e su sé stesso accettando la verità la più inattesa che si potesse rivelare. TEATRO GARBATELLA
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