Scritto da Gianluca Livi Mercoledì 31 Gennaio 2024 10:10 Letto : 1478 volte
Commenti estemporanei profusi prima e dopo la rappresentazione, colti estemporaneamente tra il vociare divertito della massa entrante/uscente, hanno testimoniato la presenza, tra il pubblico, di una buona fetta di persone che aveva già visto l'opera al suo esordio, nel maggio del 2022, sempre al Teatro Brancaccio. Non ci vuole molto per capire che un'artista che arriva a fare una cosa del genere, semplicemente replicando una sua passata rappresentazione, ancorchè leggermente attualizzata, esercita ascendente e magnetismo decisamente elevati. Prima di lei, pochi altri ci sono riusciti: vengono in mente Totò, Alberto Sordi, il primo Carlo Verdone, tutti artisti in grado, come lei, di far apparire accattivante quanto già profferto in passato, sempre catturando l'attenzione e stupendo gli animi con rinnovato interesse. Si diceva poco sopra di alcune varianti, invero cose minime che, tuttavia, hanno la capacità di aggiornare l'opera in questione: cenni all'ascesa di Giorgia Meloni, ad esempio, occorsa nel settembre 2022, ma anche la gradita omissione dell'imitazione di Sandra Milo, in ragione della sua recentissima scomparsa, nel rush finale dello spettacolo, che vede repentinamente succedersi emulazioni posturali e vocali di Sabrina Ferilli, Carla Fracci, Belén Rodríguez, Ornella Vanoni, nonché la citata Giorgia Meloni. Il resto appare sostanzialmente invariato ma ancora accattivante: dal pittoresco gergo dei giostrai, alla parodia di una statuaria Patty Pravo, passando per personaggi surreali come la fobica complottista, la caustica anziana, la complessata ma commovente nerd Giorgiamaura, la cantante lirica senza spartito e molto altro ancora. Due ore di esposizione serrata, sublimata anche da stralci efficaci di danza, mimica facciale, fischio a vocazione morriconiana, finanche mosse di karate e addirittura estemporanei omaggi alle movenze di artisti caricaturali come Totò e Macario. Anche stavolta, un nutrito gruppo di VIP, tra i quali preme quantomeno citare Nancy Brilli e Giancarlo Magalli, testimonia l'immutata popolarità di questa donna tra i colleghi di ogni età, a prescindere dal retaggio artistico di provenienza. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 30 gennaio 2024. |
Regia di FEDERICO TIEZZI Distribuzione Terry Chegia Produzione di ITC2000
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