Ci risiamo con i soliti libri musicali a vocazione complottista.
Eppure, e non ci avrei scommesso una lira, questo libro è altamente consigliato. A dirla tutta, tale positivo approccio è chiaramente influenzato dal modus operandi adottato da Epìsch Porzioni. Innanzitutto, prima ancora di parlare dell'evento misterioso, che si tratti di una leggenda metropolitana o di una trama occulta, l'autore concede al lettore l'opportunità di apprendere info, pur generiche e/o riassuntive, afferenti alla biografia dell'artista o alla band di turno: ciò è importante, per esempio, non certo quando si parla di Beatles o Pink Floyd - dei quali è arcinoto tutto lo scibile - ma di sicuro quanto si affrontano i percorsi di band oscure e misconosciute, come i malefici Burzum, ad esempio, one man band facente capo all'omicida Varg Vikernes. Inoltre, e soprattutto, lo scrittore non si concentra su un evento specifico, ma raccoglie, tutti - e sottolineo tutti - gli episodi afferenti all'artista/band di turno, prescindendo dalla loro popolarità e/o attendibilità. Ciò si concretizza in un taglio enciclopedico che, fino a questo momento, è del tutto assente nella letteratura musicale ad indirizzo investigativo e/o sensazionalista, generalmente concentrata su un singolo fatto, trito e ritrito, sul quale il giornalista di turno trova sempre il pretesto di ricamare ad libitum. Così, ad esempio, parlando dei Kiss, si va dalla doppia "S" di asserito retaggio nazista, all'accattonaggio del Peter Criss divenuto barbone, passando per la presunta omosessualità di Ace Frehley e Paul Stanley, l'occultismo malefico sotteso all'espressione "Knights in Satan's Service", la lingua bovina impiantata a Gene Simmons e molto altro ancora. Per la prima volta, inoltre, vengono affrontati miti e leggende metropolitane maturate in suolo patrio, ai quali viene dedicato un capitolo finale davvero spassoso: come successo a Paul McCartney, Pippo Franco è morto, venendo sostituito da un sosia? Jovanotti è un massone che aderisce al Gruppo Bilderberg? E che dire delle allusioni alle scie chimiche presenti in un brano cantato da Romina Power? Insomma, ce n'è davvero per tutti i gusti. L'opera è sublimata da uno stile espositivo piuttosto brillante, sempre gradevolmente spigliato, peraltro supportato dalla competenza di Porzioni, condivisa con il lettore sempre in termini costruttivi e credibili, la qualcosa permette talvolta di spendere anche qualche sana risata (approccio legittimo, specie in presenza di bufale grossolane e maldestre), mai percependo le 500 pagine su cui il volume è spalmato in maniera gravosa e pesante. |
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