Il drammaturgo Giuseppe Manfridi torna a teatro con una conferenza-spettacolo dal titolo enigmatico: In treNo in tre no.
La rappresentazione, presentata come un “divertissement verbale acrobatico” è un esperimento teatrale dove il pubblico viene coinvolto nell’avventuroso viaggio nei meandri del linguaggio per esplorarne misteri e curiosità. Studio della parola, codici, giochi di termini e acrobazie dialettiche si ritrovano nello spettacolo dove Manfridi, rifacendosi ai suoi “numi tutelari nei virtuosismi umoristico-linguistici” dà vita ad una stravagante lezione a favore degli incuriositi ed attenti spettatori. L’autore si districa mirabilmente tra suoni, lemmi, parole e frasi, giocando con la lingua italiana e rammaricandosi per il poco studio che ne viene fatto. Un flusso continuo di pensieri che confluiscono in uno stirato ragionamento che diverte e fa riflettere. Manfridi è un fiume in piena, per quasi due ore non interrompe mai la sua dialettica passando da un argomento e da un autore all’altro per poi tornare sui suoi passi. Spiega, illustra su una lavagna a fogli mobili, racconta, analizza, trae conclusioni anche dove non c’è un particolare significato, ma semplicemente per mostrare equilibrismi linguistici. Si comincia con una lunga dissertazione sul palindromo per passare all’ossimoro ed all’anagramma al quale viene dedicata una folta carrellata di parole, ma anche di frasi intere rivedute spostandone le lettere. Ed ancora incursioni nel film l’Esorcista, richiami a Leopardi e a Dante, giochi di parole, frasi sfaldate e ricomposte per cambiarne il significato. Un crescendo che termina con una carrellata di sonetti monosillabici, frasi rimaneggiate, proverbi, citazioni, detti comuni, rimescolati per modificarne il senso. Spettacolo particolare dal quale si esce, come da dichiarata volontà dell’autore, con qualcosa in più in termini di conoscenza rispetto a quando si è entrati in sala.
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 13 ottobre 2023.
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IN TRENO IN TRE NO divertissement verbale tratto da Queneau Perec Marcello Marchesi Flaiano Campanile di e con Giuseppe Manfridi elementi scenici Antonella Rebecchini
Teatrosophia Via della Vetrina 7 Roma info 06.68810189
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