Scritto da Valeria Lupidi Mercoledì 22 Febbraio 2023 09:18 Letto : 997 volte
Paolo Rossi si propone, da navigato artista, in una veste leggermente diversa da quella a cui lo spettatore è abituato. Sicuramente resta presente la satira politica, ma è stemperata, quasi "matura" anche se ricca di ricordi. Molti gli aneddoti narrati a ripercorrere una lunghissima carriera, sentiti gli omaggi ai suoi maestri, primo tra tutti Enzo Jannacci che viene più volte ricordato durante la rappresentazione, svelandone anche profili meno noti al pubblico: commovente la lettera scritta dal compianto cantautore milanese poco prima di morire. Spettacolo irriverente, comico, sottile nell'ironia neanche troppo velata dalla parlata volutamente biascicata che contraddistingue Rossi e che con quel "dire e non dire" lancia battute solo apparentemente innocue. Grande apprezzamento dal pubblico in sala, per uno show divertente e coinvolgente. Straordinaria la capacità di tutti i protagonisti sul palco di inglobare sia i movimenti e l'agitazione presente tra il pubblico in sala, che una serie di inconvenienti tecnici che, lungi dal disturbare o interrompere lo spettacolo, hanno dato spunto ad ulteriori batture e risate, a dimostrazione, da parte degli artisti, di una non comune dote di improvvisazione. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 21 febbraio 2023 |
Pane o libertà Teatro Vittoria |