Uno spettacolo capace di incantare il pubblico quello proposto da Paolo Rossi, in scena al Teatro Vittoria fino al 26 febbraio.
Facendosi accompagnare dalla band degli Anciens Prodiges, il grande comico propone una rappresentazione nata nel periodo di lockdown, dove disegna un percorso che più di un'opera teatrale ha le sembianze di una serata tra amici dove vengono raccontati aneddoti, ricordi, esperienze di vita, il tutto in completa interazione col pubblico (non vengono neanche spente le luci in sala) e con i musicisti che, lungi dall'essere relegati al ruolo di meri esecutori della colonna sonora dello show, danno vita, insieme a Rossi a momenti musicali e canori, partecipano alle battute, esasperando gradevolmente l'atmosfera di improvvisazione che riesce piacevolmente a sfondare la quarta parete. Paolo Rossi si propone, da navigato artista, in una veste leggermente diversa da quella a cui lo spettatore è abituato. Sicuramente resta presente la satira politica, ma è stemperata, quasi "matura" anche se ricca di ricordi. Molti gli aneddoti narrati a ripercorrere una lunghissima carriera, sentiti gli omaggi ai suoi maestri, primo tra tutti Enzo Jannacci che viene più volte ricordato durante la rappresentazione, svelandone anche profili meno noti al pubblico: commovente la lettera scritta dal compianto cantautore milanese poco prima di morire. Spettacolo irriverente, comico, sottile nell'ironia neanche troppo velata dalla parlata volutamente biascicata che contraddistingue Rossi e che con quel "dire e non dire" lancia battute solo apparentemente innocue. Grande apprezzamento dal pubblico in sala, per uno show divertente e coinvolgente. Straordinaria la capacità di tutti i protagonisti sul palco di inglobare sia i movimenti e l'agitazione presente tra il pubblico in sala, che una serie di inconvenienti tecnici che, lungi dal disturbare o interrompere lo spettacolo, hanno dato spunto ad ulteriori batture e risate, a dimostrazione, da parte degli artisti, di una non comune dote di improvvisazione. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 21 febbraio 2023 |
Pane o libertà Teatro Vittoria |