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Marco Zordan (Teatro Trastevere)

Intervista realizzata da Valeria Lupidi.
Domande a cura di Valeria Lupidi e Gianluca Livi



Breve Curriculum di Marco Zordan raccontato da lui stesso.

Ho cominciato nel ’96 a formarmi professionalmente laureandomi al DAMS.
Il mio percorso professionale comincia poi nel 2000 in teatri come il Manzoni, l’Eliseo, il Vascello, il Brancaccio, il Vittoria ed il Teatro Olimpico.
Negli anni, mi sono specializzato all’Accademia Silvio D’Amico in Commedia dell’Arte e nel rapporto tra teatro e sociale. Affianco, infatti, alle attività puramente attoriali, quelle di insegnamento nelle scuole.
Gestisco inoltre uno spazio a Roma, a Trastevere: è un teatro che prende il nome dal quartiere ove è collocato all'interno del quale, io e i miei compagni di avventura coltiviamo la passione per il teatro vero, sincero, per tutti.

Andiamo a conoscerlo meglio attraverso la nostra intervista.



Teatro Trastevere
Il Posto delle Idee 
via Jacopa de‘ Settesoli 3
00153 Roma

Contatti:
065814004 - 3283546847
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#ilpostodelleidee
www.teatroatrastevere.it
https://www.facebook.com/teatrotrastevere/
https://twitter.com/teatrotrast

orari:
Feriali ore 21
Festivi ore 17:30
CONSIGLIATA PRENOTAZIONE


prezzi
Biglietto intero €13, ridotto €10
(prevista tessera associativa)

Ufficio stampa - Vania Lai ( Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. )

- A&B - Partiamo subito accennando alla passata stagione, conclusasi da pochi mesi. Quali sono gli spettacoli del palinsesto del Teatro Trastevere che hanno riscontrato maggiore successo?
- Marco - Devo Dire che tutti gli spettacoli che abbiamo scelto hanno centrato il loro obiettivo che a volte non era riconducibile esclusivamente al successo. Ne cito un paio ma soltanto a titolo di esempio: "
Like the Avengers", nel periodo delle feste, che peraltro riproporremo ad Aprile e "La versione ufficiale" che, nonostante sia stata messa scena in un periodo in cui avevamo limiti di capienza per ragioni strutturali, ha riscosso grandi apprezzamenti artistici. Ricordo anche tutte le serate sold out domenicali con gli appuntamenti di "Improvvisazione".

- A&B - Relativamente all'attuale stagione, invece, appena iniziata, cosa ha orientato la scelta della nuova programmazione?
- Marco - La volontà di avere spettacoli di qualità che non si fermassero alla mera estetica, sia essa commerciale o sperimentale, ma che andassero verso il pubblico, tentando di fondere alcool e platea in maniera empatica e di continuo scambio emotivo.

- A&B - Cosa significa esattamente l'espressione "Consorzio Attivo di Socialità Artistica"?
- Marco - E' un incipit che abbiamo usato promuovendo la nuova stagione e allude alla volontà di ingaggiare gli artisti per quello che sanno creare intorno al loro evento e non solo sul palco, attivandoci per trovare nuove vie artistiche, promozionali e comunicative per un luogo più accogliente.

- A&B - È prevista una corposa offerta culturale, non soltanto per gli spettacoli in cartellone, ma anche per altre manifestazioni in programma. Il Teatro Trastevere è sempre più aperto verso nuove realtà e sensibilità a tema sociale?
- Marco - Si, più passa il tempo più ci fa piacere caratterizzarci per un teatro che ha a cuore le tematiche della società civile, il tutto sempre filtrato sotto la lente dell'arte.





- A&B -
“Essere insieme” è lo slogan della programmazione: esattamente cosa si vuole esprimere con questa frase?
- Marco - Significa pensare ad un "noi" in alternativa ai tanti IO e ai tanti LORO.

- A&B - Il primo spettacolo in cartellone è
Change che ti vede impegnato anche come protagonista. Ce ne vuoi parlare?

- Marco - E una commedia Amara che rappresenta la stessa cena in 3 chiavi diverse. Un esercizio di stile solo apparentemente che invece scava a fondo in molte dinamiche interpersonali.

- A&B - Cosa ti ha maggiormente attratto del personaggio che interpreti?
- Marco - La consapevolezza che, cambiando il nostro approccio alle cose, possiamo cambiare i particolari dei rapporti e condurre in maniera diversa gli eventi, ma ci sono delle dinamiche che esulano dalla nostra volontà.

- A&B - Avete un ufficio stampa molto attivo e propositivo. Quanto è importante per voi l’attività di promozione? E’ Preferibile affidare tale attività a terzi o è meglio fare tutto in casa?
- Marco - Noi Abbiamo preferito coltivarlo in casa, come facciamo del resto anche con le compagnie che ospitiamo. Per il teatro ci vuole un affetto ed una specificità che, affidata a a terzi, difficilmente risulta efficace.



- A&B - Tornando per un attimo al passato, cosa rimane del lockdown, periodo durante il quale i teatri vennero chiusi per lungo tempo?
- Marco - Si, anche a livello di restrizioni ormai non abbiamo più limiti. Il ricordo è di un periodo in cui si sarebbero potuti ridisegnare in meglio i profili di tante attività artistiche, ma l'impoverimento che ha creato ha fatto sì che alla ripartenza il settore si è irrigidito su posizioni sempre più egoistiche e i progetti comuni sono tornati in soffitta.

- A&B - “Trastevere” un quartiere ed un nome della sala impegnativo: quanto questo incide sulla scelta della programmazione?
- Marco -
Molto, tentiamo sempre di mantenere lo spirito del Rione che, ahimè un tempo, era accoglienza, popolarità e alternativa al centro della città, appunto Trans-Tevere, dall'altra parte.



 


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