Scritto da el Samurajo Sabato 04 Settembre 2010 13:00 Letto : 2195 volte
In primis i Nirvana (ovvio?), già dalla prima traccia "Ridi Pagliaccio" si sente questo affetto verso il Grunge di inizio anni '90, ma i suoni sono molto più rabbiosi, potenti, molto simili alla scena stoner/sludge di questi anni. Si passa a momenti meno rabbiosi, per lasciar spazio a momenti di chiara psichedelia ("Quore"), dove la magia dello studio riesce a creare sprazzi simili ai viaggi intrapresi dai treni che i tre vedono dalla loro sala prove. Alcune tracce in questo disco non rimangono impresse, e risultano alquanto marginali in confronto alle altre, ci sarebbe da fare un taglio netto fra la title-track e "Piorrea", ma non lo faccio di certo io, quindi continuiamo la descrizione arrivando a "E' tutto grasso che cola" dove il ritmo rallenta e dalle casse riecheggia un suono malato, forse un po troppo influenzato da altri due nomi importanti: Black Sabbath e Kyuss/QOTSA (picchiatemi pure, ma io ce li sento), successivamente arriva "Carnevali E." forse l'unica canzone dove si riesce ad interpretare i testi o comunque dove la voce non rimane sottotono, buono l'arrangiamento della chitarra, belli gli effetti, ma una media di 5 minuti a pezzo fa stancare l'orecchio, e qui comincia a farsi sentire. Per fortuna qui arriva "Piorrea" dove si comincia a sentire di nuovo quella cattiveria iniziale con il cuore che va a mille per la frenesia r'n'r che scaturisce questa canzone, il testo, beh.. da fumatore ci ho fatto l'abitudine, ma sembra fatta apposta per finire a far da colonna sonora alla prossima campagna anti-fumo! Successivamente arriva la vera e propria NOIA del disco, magari salvando solamente "La Eco" che sembra il singoletto "melenso", diverso dagli altri pezzi solo per l'aggiunta di un organetto al finale. Il resto del disco è un chiaro tributo ai Nirvana e alla chitarra di Cobain. Da far notare il finale strumentale di "Tesla Vs Marconi", che sia questa la strada da seguire? In definitiva, Quore Hidalgo Picaresco, per gli amanti del genere può piacere, ma l'orecchio farebbe fatica ad assorbirlo tutto, in primis per la lunghezza dei brani, secondo la ripetitività e terzo perchè verrebbe da sentire un disco dei Nirvana per notare le evidenti somiglianze. Rimandati all'album prossimo con debiti da recuperare. 66/100
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Mattia: Chitarra e voce Anno: 2010 Sul web: |