Scritto da Fabio "Stanley" Cusano Sabato 10 Marzo 2012 18:40 Letto : 2834 volte
Born to Die, composto da dodici tracce di pop dall'approccio low-fi punta molto sull'effetto deja-vu, dal retrogusto retrò spesso garantite da intelligenti e sapienti (ma allo stesso tempo ruffiane) orchestrazioni, che spesso cozzano con i testi che sembrano essere lo specchio di una vita agiata e dedita al "successo a tutti i costi" da mantenuta hollywooddiana ("National Anthem"). La Del Rey sa di essere un prodotto come tanti altri, e non si vergogna di questo aspetto ed anzi, amplifica a dismisura questo elemento nelle sue liriche che alla fine il tutto sembra giocare a suo favore. Non mancano i brani di qualità, calibrati e perfetti per la nuova generazione di MTV come la già citata "Video Games" oppure "Million Dollar Man" (dedica speciale al daddy?), brano impermeato di atmosfere da piano bar anni '50 e ben amalgamato sulla sensuale voce della sua interprete. Insomma, in questo disco gli aspetti di cronaca superano facilmente quelli musicali, ma Born to Die resta un lavoro che offre alcuni spunti interessanti risultando nel suo complesso tanto godibile quanto stilisticamente appropriato. Lana Del Rey non sarà un talento del tutto cristallino, ma c'è anche qualcosa di più del suo aspetto da pupa disincatata, stonata e spaesata (come quella apparsa nella chiacchieratissima apparizione al Saturday Night Live qualche mese fa): c'è la consapevolezza totale di poter vivere in un contesto pop dove l'apparire conta almeno quanto l'essere. Scusate se è poco. 65/100
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Lana Del Rey: Voce e composizioni Anno: 2012 |