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I
Pig Destroyer con la loro ultima fatica
Pahntom Limb distruggono qualsiasi cosa si trovi sulla loro strada.
I
Pig Destroyer non conoscono compromessi e dalla prima fino all’ultima traccia spingono forte, talmente forte, che sono ormai diventati un gruppo di riferimento del genere in questione, scalzando di posizione diverse band che hanno fatto la storia del grindcore,
Napalm Death in primis.
Nonostante il genere proposto attiri a se un numero non così elevato di fans, gli americani hanno saputo evolversi e dare un forte contributo a tutta la scena odierna, mutando di album in album il loro sound, a piccole dosi naturalmente, lasciando cadere nel loro vortice putrido sempre più adepti, colpendoli ripetutamente e senza sosta con martellate sul cranio di disumana potenza.
In questo ultimo lavoro, infatti, i
Pig Destroyer cercano e trovano soluzioni diverse che non abbandonano territori grind, ma che modellano il loro sound permettendo anche a chi non si sarebbe mai avvicinato a tali sonorità, di avere la possibilità di un approccio a questo disco.
Bordate di thrash metal, tempi più cadenzati e lenti alternati a blast beats tritatutto, assalti frontali ma con indubbie soluzioni ragionate e ben strutturate, giocando spesso con l’influenzare il loro sound con altri generi musicali, tenendo sempre alto il livello qualitativo del disco.
Si passa da attacchi armati come "
Rotten Yellow", "
Cemetery Road" e "
Lesser Animal", fino a brani decisamente thrashy come "
Thought Crime Spree" e "
LoathSome" fino a composizioni più articolate come negli episodi "
Deathripper" e "
Fourth Degree Burns".
Le urla animalesche di
Jr Hayes sono corrosive come sempre, mentre la sezione ritmica (ricordo che non vi è l’ultilizzo del basso) è sempre precisa e in primo piano superando spesso il limite di velocità consentito, come le chitarre, che anche nei mid-tempo, trovano soluzioni old e new school muovendosi all’interno di un campo decisamente ristretto.
Un disco che non può non attirare l’attenzione dei fans del grind, e che rimarrà come punto di riferimento per l’intero genere.
80/100
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Scott Hull: Chitarra J.R. Hayes: Voce Brian Harvey: Batteria Blake Harrison: Samples , noise
Anno: 2007 Label: Relapse Records Genere: Grindcore
Tracklist: 01. Rotten yellow 02. Jupiter's eye 03. Deathripper 04. Thought crime spree 05. Cemetery road 06. Lesser animal 07. Phantom limb 08. Loathsome 09. Heathen temple 10. Fourth degree burns 11. Alexandria 12. Girl in the slayer jacket 13. Waist deep in ash 14. The machete twins 15. Untitled
   

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