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Lavoro di difficile collocazione e valutazione questo debutto dei torinesi
MaterDea sulla lunga distanza poiché stilisticamente molto sfaccettato, complesso, in bilico tra modernità e sperimentazione melodica comunque molto legato al passato medieval-rinascimentale, a certe culture nordico-celtiche da cui però il risultato finale prende le dovute distanze.
Comiciamo col dire che i due principali responsabili del
work in progress cioè Marco Strega, chitarrista e compositore e Simon Papa, autrice e cantante, sono quanto di più agli antipodi tra di loro si possa trovare. Rocker d'annata e compositore “demenziale” di successo l'uno, anima latina e “wandering hippy” del teatro l'altra si incontrano per uno strano disegno della sorte e danno vita un proposito che non ha niente né di uno né dell'altro. Siamo dalle parti Candice Night, degli Amazing Blondel di antica memoria e sopratutto, qui la pregevolezza del progetto, ci troviamo di fronte al naturale prosieguo del lavoro cominciato molti e molti decenni fa da Paul Buckmaster e Paul Minns quando, alla guida dei Third Ear Band riempivano con le loro oscure storie, le volte, i merli, le torri e i cortili di austeri manieri con l'innocente ma ipnotica Fleance e del loro capolavoro MacBeth.
E' da qui infatti che parte la costruzione delle trame dei MaterDea, già
Below the Mists, Above the Brambles ricalca palesemente quelle atmosfere anche se più modernizzate ed elettriche a cui
Fairy of the Moor e
Another Trip to Skye fanno degno seguito con il supporto dei violini di Francesca Pollano e melodie che ci riportano alla corte dei Clannad. La naturale attitudine rock di Marco si fà pesantemente sentire nel finale di quest'ultima decorata com'è dal pregevole assolo del chitarrista. Parole antiche e brezze d'Aprile sono il viaggio di
An Elder Flut molto descrittiva e con un crescendo via via ammaliante.
MaterDea, l'omonimo brano ha una costruzione molto esoterica, intima, misteriosa; un piano minimalista e leggeri contrappunti di violino danno al brano un fascino enigmatico; splendida. E se
Mummers' Dance fa propria l'immagine di sordidi vicoli e piazzette nascoste dove tagliagole e saltimbanchi la fanno da padrone, ecco arrivare il cantastorie con
In the Storyteller’s Wardrobe dove il violino dell'ospite Enea Berardo rende l'atmosfera mistica quasi religiosa.
Chiari legami e ricorsi alla natura e ai suoi eventi ciclici sono
The Silvery Leaf dall'incalzante progressione ritmica e la seguente e breve
Breath of the Ocean così intrisa di atmosfere impressionistiche e di delicate impalcature armoniche: un quadro d'autore. Con
The Enchanted Oak siamo dalle parti della più classica letteratura progressive con ambientazioni bucoliche, atmosfere pittoriche, cavalcate poderose di batteria e le chitarre pur se grintose, sostengono il delicato canto di Simon che, ricordiamolo, è anche autrice di tutti I testi pertanto interpreta in maniera personalissima le sue storie di terra, di acqua, di vento e di fuoco. Chiude una rivisitazione della title track
MaterDea (acustic version) che non fatichiamo a inserire come gioiello della musica internazionale se solo se l'avesse interpretato Enja o Moya Brennan o, meglio ancora, Karan Casey.
Il denominatore comune di questo progetto, oltre alle ambientazioni musicali in cui la voce ispirata ed espressiva di Simon si sovrappone alle possenti ed eleganti chitarre di Marco, sono i testi, in cui elementi naturali, creature meravigliose e storie fantastiche concorrono nel trascinare l’ascoltatore in una dimensione surreale che lo porta a contatto con l’antico culto della Grande Madre.
Un'operazione "colta" più di quanto si aspettasse da questi nuovi MaterDea. La Third Ear Band e certe formazioni “barde” dei primi anni “70 sposavano in maniera del tutto acustica le tecniche ripetitive della scuola celtico-medievale, il procedimento altrettanto magnetico dei raga, le prassi orientali della meditazione trascendentale e del relax interiore; questi torinesi con l'anima fortemente irlandese invece trascrivono in maniera più moderna e aggiornata, con competenza e preparazione i canti dei troubadors, di Merlino, di Pendragon e Morgana, la Regum Britanniae, le gesta di King Arthur, dei suoi Braves e delle sue genti fino ad arrivare a Stonehenge. Un piccolo gioiello...
75/100
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Simon Papa: Voce, percussioni Marco Strega: Chitarre, voce Elisabetta Bosio: Viola, violino Titti Cappellino: Piano, tastiere e voce Morgan De Virgilis: Basso Max Giordani: Batteria
Anno: 2010 Label: Capogiro Music Genere: Celtic/Symphonic Rock
Tracklist: 01 - Below the Mists, Above the Brambles 02 - Fairy of the Moor 03 - Another Trip to Skye 04 - An Elder Flute 05 - Mater Dea 06 - The Mummers’ Dance 07 - In the Storyteller’s Wardrobe 08 - The Silvery Leaf 09 - Breath of the Ocean 10 - The Enchanted Oak 11 - Mater Dea (acoustic version)
   

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