Scritto da Gianluca Livi Mercoledì 24 Agosto 2022 21:12 Letto : 912 volte
Dopo i litigi successivi a “Noctourniquet”, l'ultimo album in studio, seguiti dalla immancabile riappacificazione concretizzata con la pubblicazione di album riguardanti gruppi paralleli come Antemasque e At The Drive-In, quando non afferenti a progetti solisti (QUI la recensione di un ep a nome Omar Rodríguez López e Lydia Lunch), questo retaggio del passato vuole onorare la band più importante nella quale il duo è rimasto coinvolto, ripescando la versione embrionale del magnifico esordio discografico che fu "De-Loused In The Comatorium". Non c'è dubbio alcuno che, confrontando tra loro le due opere, il "nuovo disco" ne esca perdente, non fosse altro per l'assenza della produzione poi affidata al magico tocco di Rick Rubin. Eppure, a dirla tutta, la veemenza che contraddistingue questo primo archetipo, accompagnata dall'innato senso di sperimentazione e dal desiderio costante di contaminazione sonora, rende questa uscita discografica preziosissima, pur agli occhi dei soli completisti della band: giusto per fare qualche esempio, "Drunkship Of Lanterns" assume connotazioni inusuali che paiono fondere il prog con il punk, pur con predominanza verso il secondo; "Eriatarka" presenta lo stesso coraggioso approccio, stavolta tirando in causa la cultura latina in luogo di quella progressiva; "This Apparatus Must Be Unearthed" ha un'attitudine molto più grezza, ma più coraggiosa di quella definitiva; "Take the Veil Cerpin Taxt", infine, è sublimata da una durata che supera i 12 minuti, tutti incentrati su un'avvincente ipotesi di delirio hard rock/noise/prog. Il risultato complessivo, a dirla tutta, potrebbe lasciar perplessi, tale e tanta è la forza dirompente di questi pezzi ma, come detto, questo lavoro è un must per tutti gli appassionati che abbiano la pretesa di definirsi tali: cioè a dire che se gli oltranzisti dei Mars Volta sono effettivamente così vogliosi di assimilare la musica forgiata dai loro beniamini, tanto da andare a cercarla tra le pieghe di progetti paralleli più o meno distanti, che si parli di lavori solisti o di band come Antemasque e At The Drive-In, beh, allora sarà impossibile per loro rimanere indifferenti a questo lavoro di ripescaggio, visti i pregevoli contenuti documentaristici che lo contraddistinguono. L'opera è uscita soltanto in vinile ed è caratterizzata, unico neo dell'operazione, da un artwork a dir poco spartano, penalizzato sia dall'assenza di una inner sleeve, sia dalla presenza di una copertina a busta di stampo minimalista con credits ridotti ai titoli e alla durata dei brani (se ne deduce che la formazione espressa nella colonna a destra è assolutamente presunta). |
Omar Rodríguez-López – guitar, direction, backing vocals Anno: 2022 |