
Un esperimento teatrale ben riuscito: un'opera che unisce la narrazione di Sandro Cappelletto - liberamente ispirata a L’Argent di Émile Zola - e le musiche originali di Fabrizio De Rossi Re, per proporre, con un linguaggio che solo il teatro riesce ad esprimere, i temi della speculazione, del potere finanziario e dei crack economici.
Un racconto di musica e parole per ricordare quanto la bramosia economica possa essere deleteria in ogni periodo storico: il romanzo di Zolà venne pubblicato in Italia nel 1891, ma i suoi contenuti e soprattutto la sua morale, sono attualissimi. Infatti, le vicende di Saccard, l’ambizioso protagonista del racconto, trovano una stupefacente assonanza con ciò che accade nella vita contemporanea: bolle speculative, vendite allo scoperto, bramosia di denaro priva di scrupoli. Elemento fondamentale dello spettacolo risultano le musiche originali di Fabrizio De Rossi Re, eseguita dal vivo al pianoforte. Un sottofondo capace di amplificare il racconto e dare quasi vita alle emozioni, creando, nell’accogliente sala del Teatro Palladium, un’esperienza teatrale immersiva ed avvolgente. Sandro Cappelletto, narratore d’eccezione, nella rilettura dei passi di Zolà riesce a condurre lo spettatore in un’atmosfera surreale, dove un crescendo di euforia dovuta ai lauti guadagni in borsa, si spegne e degenera verso il tragico finale. La sua narrazione è ammicante, provocatoria in alcuni passaggi, penetrante nel significato. Ne "La Banca Universale" le parole e la musica riescono a creare dinamiche riflessive sul denaro, sull’ambizione ed il miraggio del facile guadagno, ma anche sulla fragilità dell’animo umano, abbagliato dal miraggio della facile ricchezza. “La Banca Universale” ci ricorda che la storia dell’economia è fatta di illusioni mettendo in scena il fascino e il pericolo del denaro: una bella lezione di economia e di vita.
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Teatro Palladium LA BANCA UNIVERSALE Il racconto di Sandro Cappelletto liberamente tratto da L'Argent di Émile Zola Sandro Cappelletto, voce narrante Fabrizio De Rossi Re, melodica e pianoforte Stefano Lepri, introduzione ai temi trattati nell'opera
Sabato 22 febbraio 2025, alle ore 20.30, il Teatro Palladium presenta in prima assoluta La Banca Universale, un'opera che unisce la narrazione di Sandro Cappelletto - liberamente ispirata a L’Argent di Émile Zola - e le musiche originali di Fabrizio De Rossi Re per affrontare attraverso il linguaggio teatrale, i temi della speculazione, della brama di potere finanziario e delle crisi economiche in un racconto di musica e parole. Aristide Saccard, fondatore della Banca Universale di Parigi, protagonista del romanzo di Zola apparso in Italia nel 1891, è il simbolo del delirio della speculazione finanziaria. La visione grandiosa della sua Banca Universale – “la testa a Parigi, il cuore a Roma e le brac-cia che si estendono fino all’India e alla Cina” – rappresenta un’anticipazione della globaliz-zazione economica e riflette le dinamiche e l’opacità dell’economia finanziaria che ancora oggi affliggono il sistema globale. Le vicende dell’ambizioso Saccard somigliano da vicino a quelle che nelle vita vera, e in epoche più recenti, hanno occupato la cronaca raccontando bolle speculative, vendite allo scoperto e che richiamano alla mente i disastri di Lehman Brothers e non solo. La musica di Fabrizio De Rossi Re per La Banca Universale, eseguita al pianoforte, amplifica il dramma: la tensione e le emozioni del racconto trovano un contrappunto sonoro che crea un'esperienza teatrale contemporanea immersiva e riflessiva. Cappelletto, voce recitante e De Rossi Re, con la sua partitura originale, danno vita a un dialogo che esplora le sfide economiche, indagando le degenerazioni del potere finanziario e le conseguenze delle scelte speculative. Sandro Cappelletto, narratore d’eccezione, guida lo spettatore tra le pagine attualis-sime di Zola, mettendo in luce il lato più grottesco e drammatico delle leggi che governano la grande finanza, mentre De Rossi Re porta in scena una partitura originale parte integrante del racconto, partendo da rimandi a Debussy, Faure a Chausson e altri protagonisti della musica della seconda metà dell’Ottocento, periodo in cui è ambientato il romanzo. Nel melologo de La Banca Universale il dialogo letterario musicale invita a riflettere sulle di-namiche del potere e del denaro, sulla fragilità delle istituzioni economiche e sul destino di chi, come Saccard, si illude di dominare la ricchezza. Lo spettacolo sarà introdotto da Ste-fano Lepri, editorialista ed Economics commentator per La Stampa attivo nei temi di politica economica nazionale e internazionale. (Fonte: comunicato stampa)

Teatro Palladium Piazza Bartolomeo Romano, 8 Roma 06 5733 2772
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