Scritto da Mariarosa Gallo Martedì 14 Novembre 2023 10:50 Letto : 1170 volte
Si tratta di due anime simili in scena, quelle di Concita ed Erica, le quali si manifestano attraverso i ricordi trasmutati in concetti ed il buon cantautorato, lo esplicita sussurratamente quasi commossa la protagonista durante il suo racconto monologo, poichè alle volte gli incontri sono valide occasioni per riconoscere nell'altro un pò di se stessi, compiacendosi per questo e rafforzando le proprie convinzioni. Intervallo di sofisticata ricercatezza richiama le note di Ray Evans e Jay Livingstone in " Que Sera, Sera" ad evocare il tema materno-filiare e dell'ineffabile destino sul quale tratteggiare i passi leggeri della nostra esistenza. Concita De Gregorio ha una storia professionale di grande caratura (scrittrice, conduttrice radiofonica, ideatrice e conduttrice televisiva, opinionista), una brillantissima, seppur travagliata per un tratto, carriera giornalistica (direttore dell'Unità testata fondata da Antonio Gramsci, prima donna ad aver raggiunto detta carica tenuta dall'agosto del 2008 fino al 7 luglio 2011 - firma storica di Repubblica) e ci consegna, con questa rappresentazione, una storia personale che ha concorso a renderla così preziosa agli occhi degli estimatori, nella quale ha modo, grazie a questo libro, di conquistare la giusta prospettiva da cui osservare benevola e compassionevole la propria intransigenza giovanile verso le consuete e ripetitive attenzioni materne, nella piena consapevolezza che le esperienze, le parole, i concetti, servano a migliorare la società. Il percorso di vita, rigoroso ritengo, iniziato 60 anni fa a Pisa, forse pieno di insidie, curve ed ostacoli, davvero fondamentali per conseguire a posteriori l'abilità di modulare la marcia non priva di inciampi, utilissimo a raccontare e tracciare a colori una mappa semplice e onesta da consegnare alle naviganti in erba, nel sincero auspicio che siano libere e consapevoli più di quanto noi tutte, figlie semi-emancipate del tardo '900 siamo e, troppo spesso, siamo state. |
|