Il cd infatti contiene soltanto 3 inediti e si completa di ben 10 track live più un dvd con altri 10 brani tratti da un'esibizione del 2014, nonché un documentario bonus di vari video. Tutte le song ci regalano uno spaccato della loro energia e bravura sul palco. Che dire, Klogr ormai è un marchio di fabbrica ben rodato, una sorta di grunge moderno in chiave alternativa, sovente hard & metal. Completamente da applaudire il lavoro di chitarre, atmosfericamente ottimo, che ricorda un mix di americanismi anni '90 con qualche sfumatura 'emotional' made in EU. Tuttavia, ciò che colpisce, è la totale professionalità e capacità di tirare fuori nuovi lavori a cadenza annuale. Di fatto, le 3 nuove tracce sono sicuramente preludio ad un nuovo disco, credo già in cantiere. Parlando delle specifiche del cd, tutte e 3 le song non si discostano molto dallo stile utilizzato negli ultimi tempi. "Breaking Down" è una lunga ed impattante composizione che inizia veloce e dal mood ruvido, quasi groove, foscamente intricata, cupa ma anche melodica o low tunes con il suo solito assolo di chitarra ben calibrato. La title track, "Make Your Stand" è ancora di più la tipica song Klogr con accenti ancora più marcatamente metal e vari fraseggi interessanti, forse la più thrashy del set con un intreccio visionario, una linea panoramica sullo sfondo del classico trade mark della band. Il cantante Rusty Rustichelli si trova sempre a suo agio a dare risalto alle varie atmosfere dei brani, sia sui momenti di enfasi più accentuata, sia su quelli d'atmosfera con pathos freddo o più caldo. "Breathing Heart" è un brano plastico e poliedrico che si assesta su standard ancora più onirici e rock metal, strappando applausi. Il pezzo è anche desolante nella sua univocità, condito da un buon sound e da un'ottima incisività che lascia un senso di malinconia esaltata in un 'trip' stratificato di atmosfere semplici e rarefatte. Tutto il resto dei brani (ben 10 tracce) è un archivio dal vivo che propone il meglio del repertorio dei Klogr, che detiene in sé tutte le capacità e potenzialità della band: tracce potenti, moderne, legate al passato, ricche di notevoli cambi e varie idee al loro interno. C'è un unico filo conduttore tuttavia: nei Klogr si inizia ad intravedere uno stile personale che credo si possa ancora notevolmente migliorare. Ad ogni modo come non ricordare brani come "King of Unknown" (bellissima), "Voltures Feast", "Bleeding" e "Guinea Pigs" che già mi erano rimaste impresse dai precedente ascolti di un anno fa? Quindi, in definitiva quello dei Klogr è un marchio di fabbrica ormai ben avviato, spetta solamente alla band dare il seguito ad un futuro ancora più roseo. Aspettiamo tutti impazienti. Voto: 70/100
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Gabriele Rusty Rustichelli: Lead vocals and guitars
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