Scritto da Giada Martedì 28 Settembre 2010 21:37 Letto : 1954 volte
I 5 brani della demo presentano in modo efficace lo stile dei Kosmophobia caratterizzato dai tratti del death metal classico arricchiti però da elementi puramente elettronici (si nota,infatti una grande influenza dell’elettronica anni ’70-’80 e del progressive rock anni Settanta) che insieme rendono il lavoro più interessante e fantascientifico. Già nel brano "Aeons Conspiracy" vengono sottolineate le sfumature elettroniche, che assieme al sound death metal creano un’atmosfera a dir poco apocalittica, dovuta proprio alla “cospirazione” di alieni molto simili a dèi, gli Eoni. Nella seconda traccia "Universe at Dusk" è evidente la voce growl potente e il ritmo inarrestabile come inarrestabile è la fine dell’intero universo descritta ipoteticamente nella canzone. I synth giocano un ruolo importante soprattutto nel brano "Etemenanki", dove viene ripresa la storia della Torre di Babele, ricreando una dimensione mitica, ma per questo illusoria, che sfocia alla fine in una caduta di tutte le illusioni. Gli elementi elettronici vengono meno nella quarta canzone, "Vimana", ricca di termini in sanscrito come il titolo stesso che designa i misteriosi oggetti volanti descritti negli antichi libri indiani e da cui si deduce una presunta convivenza in passato tra le antiche civiltà e quelli che noi chiamiano extraterresti. Il ritmo si fa incalzante e nel testo appare una domanda retorica: Chi è l’uomo? e scatta in noi un dubbio, cioè se ciò che vediamo è stato costruito realmente dall’uomo o se in parte è frutto di questi esseri sconosciuti. Le trame death metal si ricongiungono con quelle elettroniche nell’ultima traccia intitolata "Eye of the twins": le gemelle in questione sono le sonde Voyager, esploratrici del sistema solare. Qui si riprende la riflessione sulla finitudine dell’uomo e del mondo in contrapposizione con la vastità dell’universo. L’originalità del sound percorre tutta la demo, l’unico neo potrebbe essere il fatto che i testi non sono molto alla portata di tutti. Un consiglio è quello di ascoltare i Kosmophobia in attesa del 2012 ..! 75/100
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Giovanni “Jaz” Valenti: Chitarre, synth & programming Anno: 2010 Sul web: |