Scritto da Francesco Rosati Martedì 06 Giugno 2006 17:11 Letto : 2729 volte
Si parte da una tessitura di rhythm and blues mescolata sapientemente con una vena funky-jazz, sulle solide basi delle radici culturali dei 2, il tutto melanconicamente europeizzato dalla mano-produttiva di Manu Chao e dalla chitarra di Amadou, chiaramente ispirata al sound di mostri sacri come Clapton o Alvin Lee. La mano di Chao si stende pesantemente su alcuni pezzi, che sembrano ricordare suoni "clandestini", con rumori di strada, fiati e armonica ("Sénégal fast food" per esempio) e la sua voce si scioglie amabilmente nei vari interventi (più o meno intensi) sparsi qua e là per il disco, perfetto contraltare alla cascata soul di Mariam. E' comunque un album originale, caldo, sentito, a suo modo romantico che sembra ricordare (utilizzando le parole dei due) il fatto che Amadou e Mariam sono “sposati da venticinque anni: l’amore reciproco è quello che condividiamo con il pubblico”. Il primo singolo tratto dall'album è "La rèalitè", che probabilmente sarà seguito da "Sénégal fast-food" e "Beaux dimanches". La domanda naturale che viene da porsi è se questo album avrebbe avuto lo stesso successo (che sta già avendo) senza la sponsorizzazione di Manu Chao... La risposta molto probabilmente sarebbe "no", anche perchè ormai l'ex Mano Negra ha dato varie prove del suo talento e il suo apporto al sound di questo album di Amadou & Mariam si fa decisamente sentire. Allo stesso tempo, sinceramente, mi importa davvero poco: oltre le parole, ciò che resta, è uno splendido album pop, nel senso migliore del termine. Se sarò ad Arezzo Wave, il prossimo 13 luglio, sicuramente sarà un piacere vedere anche la performance di Amadou & Mariam dal vivo: pare si tratti di un'esperienza imperdibile, secondo i bene informati. |
Amadou Bagayoko: Chitarra e voce Anno: 2005 Sul web: |