Scritto da Fabio "Stanley" Cusano Sabato 17 Gennaio 2009 21:19 Letto : 2806 volte
“Live To Rock”, singolo apripista pubblicato a dicembre, nonostante abbia la carte in regola per essere il nuovo anthem del gruppo in sede live, molto classico anche nel modo di comporre dei Saxon, non aveva colpito nemmeno i fan più accaniti ed il resto del disco non gli è di certo superiore come effetto sorpresa. In “Ballions To Steel”, introdotta da un intro evocativa arricchita da rintocchi di campane è una bella fucilata in quanto a potenza, riecheggiando anche la loro produzione più Power; bene anche quando ci si inoltra in lidi melodici con due hard blues molto ruffiani come “Slow Lane Blues” e “Crime Of Passion”, ambedue apprezzabili per il buon retrogusto sonoro delle chitarre di Paul Quinn. Il resto è composto da pezzi senza verve e sussulti, assolutamente monotoni, una serie di riempitivi senza ne capo ne coda, almeno fino alla conclusiva “Coming Home”, ripresa dall’album Killing Ground e qui riproposta in una riuscitissima chiave country per poco più di 3 minuti piacevolissimi che vanno a chiudere dignitosamente la raccolta. Non c’è molto altro da aggiungere per un ritorno utilissimo ai Sassoni solo per riproporsi dal vivo in questi mesi in giro per l’Europa (in Germania e Francia sono ancora un’ istituzione), non c’è sinceramente niente che possa dare smalto al passato repertorio di questi attempati leoni del Regno Unito, nei primi anni ’80 veri leader della scena New Wave Of British Heavy Metal ed oggi autori di un manuale utile per comprendere come si possa scrivere un disco che suona come un attestato di pensionamento camuffato da prodotto “perfetto per i Defender”. I Saxon questa volta si sono persi nel labirinto che furbescamente hanno creato. 53/100
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Biff Byford: Voce Anno: 2009 |